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Al Teatro Sala Umberto “ Il lago dei Cigni “ con Chiara Grasso e Carlo Pazienza


Con le coreografie di Luigi Martelletta, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, e la pregevole interpretazione di Maria Chiara Grasso oltre che di Lilia Ivanova- Assunta Di Marino- Lucia Bini- Stefano Candelori - Luca Ricci- Lidia Arena e Micol Girasole la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini porta in scena al teatro Sala Umberto, il prossimo 15 settembre, ore 18,00, uno dei balletti più noti ed amati dal pubblico: l’emozionante “ Il Lago dei Cigni “ di Petr Ilic Cajkovskij.

Molto particolare la versione scenica di Martelletta perché la coreografia originale del repertorio classico infatti non ha mai sottolineato alcuni aspetti del libretto, che però in questa versione viene esaminata e sviscerata; la drammaturgia classica dell’azione coreografica - teatrale del balletto infatti, è abbandonata a favore di una forma di riappropriazione della realtà e dell’esperienza comune basata sui particolari e sulle singole situazioni riunite tra loro in collage ampi e sfaccettati, secondo una metodologia di lavoro di ricerca e di graduale progresso.



Fortemente legato alla tradizione accademica, Luigi Martelletta proporrà un lavoro stilisticamente più snello, più vivace, alleggerendo tutti i manierismi e le pantomime che fanno parte del repertorio classico.

Non mancheranno però tutte quelle danze e quell’itinerario danzato che molti conoscono e si aspettano: I cigni, la danza spagnola, la danza russa, il valzer, i passi a due, e molto molto altro...



Questo balletto insomma, è autenticamente una creatura di oggi, del presente, con tutto quello che ciò comporta. La sua particolarità, la sua eccezionalità consiste proprio in questa sua capacità, estrema e radicale, di proporsi vivo e attualissimo, nel senso più universalistico e antistorico della definizione: in quanto rappresentazione della realtà-realtà esasperata e sconvolta, ma del tutto riconoscibile - in una dimensione non semplicemente realista ma profondamente vera.

L’ideale neoclassico di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile, è l’obiettivo totalizzante della creazione.

Andrea Gentili

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