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Allarme dalla Francia, l'uso dei pesticidi aumenta obesità e diabete


L’uso dei pesticidi responsabile dell’aumento di malattie come diabete ed obesità. L’ultimo allarme è lanciato in un dettagliato studio pubblicato sulla rivista Environmental Heatlh Perspectives e condotto da ricercatori francesi dell’Istituto Nazionale della ricerca agronomica e dell’Istituto Nazionale di Sanità.


Le analisi dimostrerebbero che i roditori esposti ad un’alimentazione basata su verdure e ortaggi coltivati con i sei pesticidi più largamente utilizzati hanno registrato un forte aumento di massa grassa e diabete.


“Questi studi ci hanno permesso di fare emergere il legame di causalità tra l'esposizione della popolazione ai pesticidi e i rischi metabolici” ha spiegato Laurence Payrastre, uno dei ricercatori, intervistato dal quotidiano Le Monde che rileva, inoltre, che il diabete è aumentato in modo esponenziale in tutti i paesi.


Entro l'anno dovrebbe essere pubblicata la ricerca effettuata dall'Efsa, l'agenzia europea per la sicurezza alimentare, sulla valutazione tra gli effetti dei pesticidi sulla tiroide e il sistema nervoso. Recentemente il tema dei legami tra i pesticidi e le malattie è stato al centro di un approfondimento sia alla Fnsi, Federazione nazionale stampa italiana, che alla Gregoriana.

Uno dei relatori, Antonella Litta, medico di medicina generale, specialista in Reumatologia, referente nazionale dell’Associazione italiana medici per l'ambiente, ha chiarito che dall’inizio negli ultimi 50 anni di storia industriale sono state immesse nell’ambiente oltre centomila sostanze di sintesi chimica, oltre a l’aver reso disponibili quantità elevate di metalli pesanti, energia ionizzante e incrementato l’esposizione ai campi elettromagnetici.


La Litta, interpellata sull’argomento, si esprime così: “Queste sostanze ed energie sono risultate avere azione tossica, cancerogena, di interferenza endocrina capaci di mimare l’azione degli ormoni naturalmente prodotti dal nostro organismo e quindi di sostituirli nella loro funzione di fisiologica regolazione dei metabolismi e quindi di favorire malattie”, prosegue Litta, “in grande aumento, come il diabete, l’obesità, malattie cardiovascolari, le malattie immunomediate, i disturbi della sfera neuroendocrina, l’infertilità, i disturbi dello sviluppo genito-urinario e sessuale nei bambini e nelle bambine”.

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