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Arriva in Italia la cura del tumore del sangue che usa le cellule del paziente


Dopo il via libera negli Stati Uniti, anche l’Europa approva la prima terapia per due diversi tipi di tumore del sangue, basata sulla tecnica “Car-t”, che prevede l’uso delle cellule del paziente “addestrate” a riconoscere quelle tumorali.


Il nullaosta è giunto da parte del Chmp, comitato dell’Ema che si occupa dell’approvazione dei farmaci. L’opinione positiva, che attende la conferma della Commissione dell’Unione Europea, riguarda due neoplasie aggressive: la leucemia linfoblastica acuta per i pazienti fino ai 25 anni di età ed il linfoma diffuso a grandi cellule per gli adulti.


La terapia consiste nel prelevare linfociti T dal paziente, modificandoli affinché riconoscano le cellule tumorali, per poi essere reinfusi nel corpo una volta moltiplicati.


"Questa terapia offre una speranza di guarigione a un gruppo di pazienti per cui prima non c'era nessuna cura”, spiega Franca Fagioli, presidente dell'Associazione Italiana Ematologia e Oncologia Pediatrica. “Per quanto riguarda la leucemia potrebbe funzionare per quel 20% di pazienti su cui i farmaci disponibili non hanno effetto, anche se bisogna ricordare che va somministrata solo in centri altamente specializzati", conclude la Fagioli.


In Italia si calcola che ogni anno 70-80 pazienti con leucemia linfoblastica acuta e circa 700 per l'altra patologia potrebbero beneficiare della terapia”, spiega Paolo Corradini, presidente della Società Italiana di Ematologia, “Ma la Car-t è la prima terapia cellulare antineoplastica della storia dell'umanità, questa approvazione è la prima di una lunga serie, visto che ci sono sperimentazioni promettenti per molte altre indicazioni", conclude Corradini.

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