Una vita che è stata estirpata alla radice, come il vento che estingue una candela appena accesa. È successo nell'ospedale Civile di Brescia, dove un neonato prematuro è stato colpito dal batterio Serratia Marcescens, che si è rivelato fatale per il piccolo, conducendolo alla morte in pochi giorni. Anche suo fratello gemello è stato colpito dal virus, ma è ancora vivo e in condizioni stabili. A seguito del decesso il reparto è stato visitato dai carabinieri del Nas (Comando Carabinieri per la Tutela della Salute), acquisendo documentazione e facendo i primi accertamenti sul personale entrato in contatto con il bambino. L'obbiettivo è capire perché il batterio si trovava all'interno dell'ospedale e se è stato portato da esterni.
All'interno dell'ospedale alcuni bambini presenterebbero i segni clinici della malattia, mentre per altri si parla di semplice colonizzazione. Lo ha confermato la direttrice sanitaria del Civile, Frida Fagantini. Il batterio è particolarmente resistente agli antibiotici, e non è la prima volta che si manifesta: è stato isolato in alcuni bambini ricoverato nella Patologia neonatale già verso il 20 di luglio. Sarebbero sette o otto i piccoli coinvolti dall'infezione, che colpisce il sistema gastrointestinale dei neonati prematuri. Ora sono tutti ricoverati in terapia intensiva ma, proprio come il fratellino sopravvissuto, sono fortunatamente stabili. Sull'accaduto la Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti e i carabinieri del Nas hanno acquisito gli atti relativi al decesso del piccolo. Al momento, tuttavia, non risultano indagati, né vengono ravvisati allo stato dei profili di responsabilità. Le bonifiche effettuate una volta accertata la presenza di Serratia Marcescens escludono il rischio di contagio.
L'infezione viene contratta soprattutto in ambito ospedaliero, a seguito di un lungo ricovero o all’inserimento di cateteri per via endovenosa, intraperitoneale o urinaria. Il rischio aumenta anche a seguito dell'inserimento di strumenti medici volti ad agevolare la funzionalità respiratoria o ancora all’effettuazione di trasfusioni o di infusioni endovenose contaminate. L’infezione da Serratia può manifestarsi attraverso vari sintomi: febbre, brividi, insufficienza respiratoria, shock settico. Ci sono alcune malattie che possono associarsi a un’infezione da Serratia: infezioni al tratto respiratorio, al tratto urinario, intra-addominali, cutanee, oculari e dei tessuti molli, per non parlare di meningite, osteomielite e artrite, endocardite, otite e parotite.
di Alessio La Greca
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