Il Washington Post torna ad attaccare Donald Trump, dopo che lo stesso quotidiano aveva diffuso la notizia che il presidente Usa, a partire dall'inizio di gennaio, aveva ignorato una decina di Pdb (i briefing contenenti i rapporti di Intelligence) che mettevano in guardia la Casa Bianca dai rischi di una diffusione del coronavirus negli Usa. Dopo aver ricordato l'avversione del presidente per questo tipo di rapporti, il WP scrive: "ora stiamo scoprendo quanto questa avversione per l'intelligence, l'esperienza e i dettagli possa esserci costata". "Nonostante gli avvertimenti che periodicamente gli venivano consegnati - scrive ancora il quotidiano - Trump ha "trascorso settimane a lodare la risposta cinese", insistendo sul fatto che Pechino aveva il controllo dell'epidemia e aveva gestito l'emergenza con "trasparenza”. Trump e i suoi sostenitori, continua il Post, hanno liquidato le accuse di avere sottovalutato il problema, sostenendo che di fronte al rischio si è preferito assumere un atteggiamento "ottimista".
Tuttavia, sottolinea il giornale , "il crescente numero di segnali di allarme di cui veniamo a conoscenza dall'interno dell'amministrazione e le ripetue dichiarazioni pubbliche di Trump che contraddicono queste informazioni suggeriscono che qualcosa di più serio sia avvenuto a porte chiuse".
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