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Cottarelli accetta l’incarico ma non ha i numeri in Parlamento


Il giorno dopo i veti del Quirinale su Savona e l’uscita di scena di Giuseppe Conte, e’ il giorno di Carlo Cottarelli a cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato stamane l’incarico di formare un Governo.


La strada appare subito in salita. Il fatto e’ evidente anche allo stesso Cottarelli che, al termine del colloquio con il Capo dello Stato, delinea subito i due scenari: in caso di fiducia mi presenterò’ con un programma che includa la legge di bilancio per poi proseguire con lo scioglimento delle Camere ed elezioni nel 2019; il secondo scenario e’ niente fiducia - i numeri d’altronde non sono favorevoli a Mr Spending review - e quindi elezioni nella prima data utile dopo agosto.


"Vorrei sottolineare che" in caso di elezioni dopo agosto "il governo manterrebbe una neutralita’ completa rispetto al dibattito elettorale e mi impegno a non candidarmi alle prossime elezioni e chiedero’ un simile impegno a tutti i membri del governo". Lo ha detto il premier incaricato, Cottarelli al termine del colloquio con il presidente della Repubblica Mattarella.

Come dicevamo, pero’, l’Esecutivo Cottarelli nasce praticamente senza i numeri. I numeri parlano chiaro: non otterra’ la fiducia del Parlamento. Quindi, come da scenario delineato dallo stesso Cottarelli, si profila un ritorno anticipato alle urne dopo l'estate. Sulla carta, stando alle prime dichiarazioni dei leader dei partiti contrari alla nascita dell'esecutivo presieduto dall'economista ex spending review, i voti contrari alla fiducia alla Camera sono 483, quindi ben 167 voti in piu' rispetto alla maggioranza assoluta di 316 deputati, contro i soli 111 voti certi a favore della fiducia da parte del Pd.


Calcolatrice alla mano, e’ facile intuire che non ci sono margini per avere la fiducia. Hanno infatti annunciato che non voteranno la fiducia la Lega (124 deputati), il Movimento 5 stelle (222), Fratelli d'Italia (32) e Forza Italia (105). Liberi e Uguali (14 deputati) decidera' il da farsi nel pomeriggio, ma Stefano Fassina ha gia' precisato che votera' contro. Quanto al gruppo Misto, sara' da capire come si comporteranno le diverse componenti, anche se i 21 deputati che lo compongono non sposteranno l'ago della bilancia, vista la maggioranza ampia e massiccia contraria alla nascita dell'esecutivo Cottarelli.


La situazione non cambia al Senato: sulla carta sono 246 i voti contrari alla fiducia, quindi 85 voti in piu' rispetto alla maggioranza assoluta di 161, a fronte dei soli 52 si' del Pd. Nel dettaglio, sempre stando alle dichiarazioni ufficiali dei partiti, voteranno no 109 senatori di M5s, 58 della Lega, 61 di Forza Italia e 18 di fratelli d'Italia. Da capire come si orientera' il gruppo delle Autonomie, composto da 8 senatori, e il gruppo Misto, che conta 12 senatori. ma come alla Camera, anche a palazzo Madama si tratta di numeri che non sposterebbero l'ago della bilancia a favore del governo qualora dovessero decidere di votare la fiducia.


Domani, intanto, Cottarelli dovrebbe salire al Colle con la lista dei ministri e, nel pomeriggio, potrebbe esserci il giuramento. I tempi molto veloci e la rapidità fanno pensare, negli ambienti parlamentari, al fatto che la lista fosse già' pronta e che, dunque, un Governo del Presidente fosse già "in cantiere" da qualche giorno.


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