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Croazia e Russia ai quarti "di rigore", eliminate Danimarca e Spagna


La giornata di ieri all’interno dei Mondiali di Russia 2018 è stata caratterizzata indubbiamente dai calci di rigore. Tante volte nel passato le sfide ad eliminazione diretta dagli ottavi di finale in poi sono state decise dal dischetto. La novità dell’edizione russa è rappresentata dalla possibilità, per gli allenatori, di effettuare un “quarto cambio” oltre le tre canoniche sostituzioni che conosciamo nell’era moderna da tanti decenni.


Un’altra eliminazione eccellente nel vero “mondiale delle sorprese”. Stavolta è la Spagna, campione nel 2010 in Sudafrica e giunta a fine ciclo con tanti campioni, a dover chinare il capo di fronte ad un’altra “sfavorita dai pronostici”. La Russia padrona di casa è nel pieno del sogno, con festeggiamenti che hanno insolitamente acceso Mosca fino all’alba.


L’essere arrivato ai quarti di finale, con la cifra tecnica non certo eccelsa a disposizione di Smolnikov, farà di certo guadagnare al tecnico della nazionale russa particolari onoreficenze a kermesse terminata. La Russia è nelle prime otto squadre del torneo grazie ad una strenua resistenza offerta di rimando agli attacchi spagnoli, i quali avevano messo presto la gara in discesa grazie all’autorete di Ignasevich. I padroni di casa non si son dati per vinti e sono riusciti, dopo aver rischiato di capitolare definitivamente più volte, a pervenire al pareggio con l’uomo simbolo Dzyuba in chiusura di primo tempo. I miracoli di Akinfeev, che sono proseguiti poi sino ai calci di rigore respinti a Koke ed a Iago Aspas, hanno fatto il resto.

I ragazzi di Hierro riprendono la via verso la penisola iberica con la netta sensazione di non aver dato fondo a tutto il proprio talento, anche per colpa dell’esonero di mister Lopetegui il giorno prima dello “start” del Mondiale.


Nell’altro ottavo di finale, seppur col brivido, è stata la Croazia a passare, seppur la gara con la Danimarca abbia presentato molte più insidie rispetto a quelle previste alla vigilia.

I danesi, data come possibile mina vagante del torneo, segnano dopo un minuto la rete dell’1-0 con Jorgensen, per poi subire nemmeno duecento secondi dopo il pari di rabbia dello juventino Mario Mandzukic. Di lì in poi, chi penserà ad una raffica di goal resterà deluso.

Il match, con tanti acuti croati e qualche bella parata di Subasic a respingere le offensive danesi, si trascinerà stancamente sino al 116’, quando l’asso croato Modric si fa parare un calcio di rigore da Schmeichel, condannando i suoi alla lotteria dei penalty. Lo stesso Modric sarà tra i tiratori, stavolta senza sbagliare, della sua nazionale, che grazie alle parate del portiere Subasic approda, dopo aver visto l’inferno, ai quarti di finale dove se la vedrà con i famelici padroni di casa della Russia. La maledizione delle squadre balcaniche, belle ed inconcludenti, potrebbe avere fine proprio quest’anno. Oggi altri due ottavi di finale, con Brasile-Messico alle 16 e Belgio-Giappone alle 20.


Alessandro Sticozzi

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