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Fabrizio Cicchitto: La guerriglia urbana, ossigeno per The Donald.


Fabrizio Cicchitto, Presidente Riformismo e Libertà al quotidiano "Il Rifomista":


“Su Covid ed economia Trump ha sbagliato tutto, così ora punta sull’ordine pubblico. Difende la polizia che uccide gli afroamericani, perché le reazioni violente di parte della comunità nera sono utilissime per la sua campagna. Sembrava che con il crollo per implosione interna del sistema comunista in Europa e non in seguito ad un’altra guerra mondiale fosse iniziata l’era vittoriosa del mercato e della liberaldemocrazia. Fukuyama si lasciò prendere la mano e parlò addirittura di fine della storia. Troppa grazia Sant’Antonio. Subito, a smentirlo, intervenne l’esplosione del fondamentalismo e del terrorismo islamico. Dopodiché si vide che anche il comunismo e le sue diramazioni e conseguenze erano tutt’altro che fi niti. La Cina si è affacciata come grande impero comunista-capitalista, molto dura nel gestire la libertà d’opinione al suo interno e anche all’estero, oggi nei confronti di Hong Kong, domani nei confronti di Taiwan. Quanto alla Russia, passato il breve interregno liberale di Eltsin, lo Stato-PCUS guidato da Stalin fi no a Cernenko è stato sostituito dallo Stato-KGB guidato da Putin. Ora, la Russia è debole sul piano economico, ma fortissima e abilissima sul piano geopolitico: è tornata addirittura in Siria e adesso è addirittura arrivata in Libia. Ma paradossalmente le cose non si sono fermate qui. Noi non sapremo mai se nel 2016 Trump e Putin erano d’accordo. Sta di fatto che Putin ha giocato tutte le sue carte contro la Clinton in quelle elezioni e quindi a favore di Trump. Trump si è rivelato comunque un alleato “oggettivo” della Russia: ha portato alle estreme conseguenze l’abbandono dell’Iraq, ha consegnato la Siria alla Russia abbandonando i curdi, ha assunto posizioni contro la Nato e contro l’Unione Europea. Ma le cose più gravi stanno emergendo in queste elezioni americane: Trump sta esprimendo non le tradizionali posizioni del partito americano, ma, avendo sbagliato tutto sul Coronavirus e sull’economia adesso sta cavalcando le posizioni dell’estrema destra americana e arriva a difendere anche gli assassini commessi dalle forze di polizia. Lo fa perché in questo modo cavalca la tigre della guerriglia urbana, infatti purtroppo una parte della comunità nera sta rispondendo in modo folle a queste provocazioni della polizia mettendo a ferro e fuoco interi quartieri delle città e in questo modo rischia di ricacciare verso Trump una parte dell’elettorato moderato. A ciò si aggiunge il paradossale razzismo culturale di una parte dell’antirazzismo. Infatti, la distruzione delle statue dei generali sudisti, addirittura quella di Cristoforo Colombo, la contestazione di libri e film come Via col vento, l’interpretazione maccartista del cosiddetto Me too per cui vengono messi all’indice i film e l’autobiografi a di Woody Allen rischiano di allontanare dai democratici posizioni a loro volta molto lontane dall’attuale Trump. Infatti i democratici erano riusciti a mettere insieme tutte le loro varie posizioni politiche dai centristi, alla sinistra come Sanders e come la Warren, dietro lo sbiadito Biden, non riescono però a evitare la guerriglia urbana e Trump sta cavalcando proprio una situazione da guerra civile, anzi difende sistematicamente la polizia che uccide afroamericani proprio perché una parte di questi non risponde con manifestazioni pacifiche, ma con una guerriglia urbana che va benissimo al tipo di campagna elettorale adottata adesso da Trump. Infatti, non a caso negli Usa non si parla più di economia e di Coronavirus, malgrado vi siano milioni di disoccupati e 130.000 morti, ma solo di ordine pubblico. È augurabile che ci sia un’altra svolta perché altrimenti il rischio è che negli Stati Uniti non si svolga una normale campagna elettorale, ma qualcosa di molto peggio: per esser chiari con la vittoria del peggio.”

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