Di “Fatal Corea” non dovremo soffrire solo noi. Nella storia del calcio non era mai capitato che la Germania uscisse al primo turno dei Mondiali senza accedere alla fase ad eliminazione diretta. Un “unicum” che porta alla mente una statistica che invece si sussegue da oramai cinque edizioni. La squadra campione del mondo, quando si presenta alla kermesse iridata successiva, esce al turno preliminare dei gironi.
Era capitato alla Francia campione del mondo del 1998 di andare a casa anzitempo in Giappone e Corea del Sud. Era successo all’Italia campione del 2006 di tornare nel Belpaese dopo i gironi in quel di Sudafrica 2010, dove i vincitori in finale della Spagna non fecero meglio in Brasile nel 2014: stessa sorte anche per le furie rosse, rincasate senza aver visto gli ottavi di finale. Il peggior piazzamento della storia tedesca erano gli ottavi di finale del mondiale del 1938 in Francia, ultimo campionato prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Ottant’anni dopo, la compagine allenata da Loew si produce in un disastro sportivo davvero a sorpresa, dato che i tanti elementi della sua nazionale parsi stanchi e svuotati psicologicamente, prima che fisicamente, avevano così ben reso con le loro squadre di club da lasciare pensare che i teutonici potessero almeno consolidare l’assunto che li vede spessissimo tra le prime quattro della competizione.
Invece le amnesie tattiche di Ozil, la boria di Boateng, l’incapacità di far male di Werner, Reus, Mario Gomez e tutti gli altri elementi offensivi ha portato ad un’eliminazione che lo stesso tecnico ha definito meritata. La sconfitta 0-1 col Messico aveva fatto suonare più di un campanello d’allarme, soprattutto per la pochezza di gioco d’attacco offerto contro una squadra non esattamente irresistibile. La vittoria con la Svezia, giunta per una magia di Kroos al 94’, aveva mascherato abbondantemente i difetti di forma di una squadra che non è mai decollata.
La definitiva débacle contro la Corea del Sud, vincitrice per 2-0, testimonia il probabile passaggio di consegne alla generazione successiva di campioni, che i tedeschi hanno comunque già pronti e caldi a differenza nostra. Il tema della gara, come prevedibile ha visto la Meinschaft attaccare a testa bassa dal 1’, alla ricerca di una vittoria, consapevole che la Svezia avrebbe passeggiato su un Messico già qualificato (così è stato, 3-0 per i giustizieri degli Azzurri). Col passare dei minuti l’ansia annebbia la vista di giocatori di solito freddi e glaciali sotto porta. I coreani, che dal canto loro non vogliono chiudere ultimi nel girone, si difendono con ordine e ripartono, pur senza poter far male, sino ai minuti di recupero, quando prima Kim e poi Son segnano le reti della disfatta definitiva per i campioni del mondo in carica. Ultimi nel girone ci finiscono loro.
Nelle altre due gare, il Brasile si è liberato in scioltezza, soffrendo solo a metà del secondo tempo, della Serbia, battendola per 2-0 con reti di Paulinho nel primo tempo e Thiago Silva nella ripresa. Svizzera-Costarica è terminata 2-2, con gli elvetici che possono festeggiare il passaggio agli ottavi di finale. Oggi, a chiudere i gironi G ed H, Giappone-Polonia, Senegal-Colombia, Inghilterra-Belgio e Panama-Tunisia. Alessandro Sticozzi
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