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Il mondo del pet visto dagli occhi di Louis: Maria Cavallo racconta The Italian Dog Blog



A spasso con Fido...ma guida lui! Nessun paradosso, nessuna stortura. È questa la brillante idea avuta dalla blogger Maria Cavallo, quando nel 2010, pioniera in una landa ancora da esplorare, ha dato vita al suo The Italian Dog Blog, un blog come tanti, non fosse che a raccontare, in prima "persona", c'è Louis, uno splendido cocker di dieci anni che guida i lettori tra le sue avventure quotidiane e li aiuta a scegliere l'articolo giusto (che sia un croccantino o un nuovo irresistibile giocattolo) con simpatia e originalità. Proprio questa, l'originalità, la chiave del successo di Maria, avventuratasi nel mondo del web-raccontato perché attratta dalle enormi potenzialità di pubblico che, grazie a un lavoro attento, fatto di studi sul trend e passione, è riuscita a fidelizzare creando una rete di condivisione, scambi di opinioni in cui, come dice lei, «condividendo e imparando da voi» trasmette l'amore per la vita «a sei zampe». Oltre a raccontare le giornate, prendendo in prestito gli occhi del suo compagno di viaggio, Maria dà consigli e suggerimenti per l'acquisto di prodotti legati al mondo del pet, tenendo fede al principio secondo cui se una cosa è buona per Louis allora va bene anche per gli altri seguaci di The Italian Dog Blog. In esclusiva per Spraynews.it abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con la prima dog blogger, nonché dog influencer d'Italia.


Buonasera Maria Cavallo, autrice del The Italian Dog Blog, una realtà ormai consolidata nel mondo del Pet. Oltre all’immancabile amore per i cani e per gli animali, cosa l’ha spinta a impegnarsi a tempo pieno nell’attività di blogger in un ambito che fino a qualche anno fa non riscontrava l’enorme attenzione che sembra esserci oggi?


«Ho iniziato 8 anni fa, quando davvero non esisteva nulla del genere nel mondo pet, eppure il web iniziava ad affollarsi di blogger in ogni ambito: fashion, lifestyle, travel, beauty, politica. Ho iniziato a raccontare le mie “avventure” quotidiane con Louis e si è sparsa la voce. E’ stata una intuizione, ad oggi direi giusta»



I blog, per loro natura, nascono come dei diari personali, da leggersi al pubblico, in cui le proprie esperienze possono diventare spunto o stimolo per qualcuno. In che modo la sua attività di blogger si concilia con questo aspetto?


«Il mio blog è nato così, con il racconto della mia quotidianità, delle esperienze vissute con Louis. Si è evoluto negli anni, sempre di più in tale direzione, con l’avvento ed il mutamento dei social. Ad oggi, per esempio su Instagram, la gente può seguire quasi “in diretta” le nostre giornate. Una interazione costante e sempre vispa»



Dog influencer, una terminologia presa in prestito dall’impatto avuto dai social sulla vita di tutti i giorni. Che figura è e quale “servizio” offre?


«Quando ho introdotto questo termine in Italia, dog influencer, l’ho fatto per sottolineare la differenza che c’è tra il concetto di “dog influencer” appunto, e quello di “cane dell’influencer”. E’ ben diverso. Le persone che seguono The Italian Dog Blog, per anni hanno conosciuto esclusivamente Louis, il cane è il focus. Attorno a lui, alle sue esperienze, ed al racconto che ne faccio, ci si rapporta, si interagisce. Di conseguenza si crea un legame di fiducia con i lettori. E questo feeling, questo modo di scambiarsi informazioni e consigli, alla fine incide anche sulle scelte. Ecco che, quello che reputo buono per Louis, spesso, è buono anche per il quattro zampe che segue The Italian Dog Blog»



Quella di blogger a tempo pieno può considerarsi a tutti gli effetti un’attività lavorativa, da cui derivano degli introiti, o è solo la passione a spingere?


«La passione è il motore di tutto, è in assoluto la miccia che mi ha fatto arrivare sino qui e quella che mi fa firmare un contratto di collaborazione con un’azienda, o stilare un progetto editoriale. Non è solo la passione o il tempo investito (che anche se a volte non ci si crede, è davvero tanto). Occorre anche una certa indole imprenditoriale. E’ un sottile passaggio, da blogger ad imprenditore digitale. Ma il motore di tutto è la passione, altrimenti crolla tutto. E’ così vero quel detto “trova un lavoro che ti piace e non lavorerai neanche un giorno”. E’ così»



Per cosa si caratterizza The Italian Dog Blog nell’universo del pet rispetto a portali simili?


«The Italian Dog Blog innanzitutto è il primo, è un progetto editoriale multicanale ed in continua evoluzione – studio costantemente i trend, non stacco mai la spina. Una sezione del blog nata recentemente, e dalle richieste dei followers – come sempre – è quella su “come diventare dog influencer”: provo a spiegare come si svolge il mio lavoro, una nostra giornata tipo e, che no, non è un hobby, ma un lavoro full-time (nel senso letterale del termine, non le 8 ore d’ufficio)»




L’amore per i cani, o per gli animali domestici, ormai considerabili alla stregua di un componente della famiglia, ha visto nell’ultimo mezzo secolo cambiare radicalmente il rapporto tra padrone e animale. Secondo lei è un segno positivo del cambiamento dei tempi, un indice di maggiore maturità della società o, come pensa qualcun altro, è soltanto un risvolto consumistico applicato anche ai nostri compagni a quattro zampe e che rischia di snaturarne la loro matrice animalesca, trasformandoli in un'attrazione?


«Non è semplice rispondere, o meglio, sono due facce non per forza della stessa medaglia. Il progresso che c’è stato negli ultimi anni – ho monitorato personalmente quello degli ultimi dieci, con annesso divario tra Nord e Sud che purtroppo non è un luogo comune – è davvero positivo. Basti pensare all’allungamento della vita media dei cani cresciuti in famiglia, o alla prevenzione e cura di malattie prima sempre letali. E’ positivo anche nell’ambito degli accessori, dei giocattoli, delle pensioni e di tutte le attività ad essi connesse: è uno dei pochi mercati fiorenti in Italia, e questo non può essere un aspetto negativo.

A mio avviso è negativa l’esagerazione: la tuta da jogging per il cane è esagerata, la selezione ossessiva delle razze per arrivare a renderle “comode” (le razze toy) è esagerata e potrei continuare, ma credo di aver reso il concetto»



Come per le persone, se non di più, i cani soffrono enormemente la mancanza di attenzioni e cure. Quale elemento non deve mai mancare nella vita del nostro amico per garantirgli un’esistenza serena?


«Rendere sereno il proprio cane deve essere l’obbiettivo quotidiano: bisogna amarlo, incondizionatamente e senza limiti»



The Italian Dog Blog si è reso protagonista della campagna “Dog Friendly” che invita a esporre un logo adesivo sulle vetrine di quelle attività commerciali che permettono l’ingresso del padrone insieme al proprio cane. A distanza di qualche tempo che risposta avete avuto dal pubblico? Ci sono altre attività analoghe messe in campo?


«Negli anni è davvero cambiato tanto questo aspetto. Louis ha dieci anni, vissuti tra nord e sud Italia. Era difficile trovare un ristorante che accettasse i quadrupedi al tavolo, era difficile prenotare una stanza d’albergo –impossibile se si voleva accedere ad un certo numero di stelle – se si viaggiava con un cane, e magari un po’ più ingombrante di un chihuahua. Adesso, i commercianti che effettuano questo tipo di selezione discriminatoria sono rari e spesso tagliati fuori. Gli adesivi ora non servono più, c’è instagram»



Seppure aumenti il numero di cani che possono godere di una vita confortevole, tra amore e attenzioni della famiglia, moltissimi esemplari sono ancora costretti a una vita randagia, fatta di pericoli e stenti o alla reclusione nei canili, sempre troppo spesso stracolmi o a corto di personale. Quale può essere una efficace soluzione per questi animali semplicemente più sfortunati? È una questione che secondo lei andrebbe affrontata in sedi istituzionali?


«Purtroppo, alle porte del 2019 questa è ancora una grossa piaga a cui è difficile trovare soluzione. Credo che le campagne contro l’abbandono stiano aiutando a comprendere l’atrocità del gesto. Le istituzioni invece sono ancora così lontane dal mondo a quattro zampe»



Quali sono i propositi di The Italian Dog Blog agli sgoccioli del 2018 e alle porte del nuovo anno?


«Negli ultimi mesi, anche se “dietro le quinte”, c’è stato già un grosso cambiamento: continuando a portare avanti The Italian Dog Blog, mi occupo dello sviluppo commerciale di Fattore Pet. Dall’esperienza di Fattore Mamma (l’agenzia di comunicazione che da dieci anni mette in relazione le mamme blogger e le aziende) nasce Fattore Pet: la prima agenzia di comunicazione che mette in contatto le aziende ed i pet influencer. Abbiamo creato il primo “pet marketing day”, un evento rivolto alle aziende, ed è stato un successo.

E poi, il 2019 inizia con un altro grosso cambiamento: dopo dieci anni “lasciamo” Milano e ci trasferiamo ad Alba. Avremo da un lato una vita più rilassata, dall’altro più dinamica perché verremo a Milano per lavorare in ufficio Fattore Pet, ed in giro per l’Italia per gli appuntamenti conoscitivi con le aziende ed i followers».



di Alessandro Leproux

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