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Integratori alimentari, in Italia 32 milioni di consumatori


Sono 32 milioni i consumatori di integratori alimentari, vale a dire il 65% degli italiani adulti. In Italia, il mercato degli integratori, il principale d’Europa, ha generato un giro d’affari da 3 miliardi di euro con riferimento solo al canale della farmacia e della Gdo (grande distribuzione organizzata). Il comparto ha registrato una crescita quasi del 6% negli ultimi 365 giorni, direttamente dai dati diffusi in occasione della diciannovesima edizione della convention Federsalus. Dall’evento è emerso come gli integratori alimentari possano giocare un ruolo importante sia nell’ambito della prevenzione primaria che nel risparmio dell’impatto collettivo sul sistema sanitario. Qui il commento di Andrea Costa, presidente Federsalus: "L'Associazione ha intrapreso un percorso di qualità che ha coinvolto l'industria, i medici e i farmacisti nell'affermare l'utilità degli integratori alimentari. Questo percorso deve ora passare alla fase operativa di dimostrazione scientifica. Con un ruolo di coordinamento FederSalus invita le Istituzioni, le Università e tutto il mondo della ricerca a mettere a disposizione strumenti e competenze per sostanziare attraverso i dati scientifici l'importantissimo ruolo che l'integratore può avere in prevenzione primaria e quindi in termini disostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale per la necessità di cercare soluzioni percorribili in grado di garantire assistenza sanitaria a fronte di risorse ridotte".


Gli integratori alimentari, specie con l’arrivo dell’estate, possono dare all’interno di una dieta bilanciata ed un corretto stile di vita un reale aiuto a superare i mesi più “impegnativi” temperature alla mano. “Non sono pillole magiche”, come spiega il direttore di Federsalus Massimiliano Carnassale, “Sono tante le fake news che circolano sugli integratori alimentari. Non sono fanno dimagrire, bensì sono prodotti che vanno consumati in un contesto razionale di sano stile di vita”.


Dal direttore generale di Federsalus arriva anche un avvertimento per quanto riguarda i bambini: "Nel caso dei piccoli è veramente opportuno sentire il pediatra, il medico, prima di somministrare qualunque cosa, anche per la vulnerabilità del tipo di consumatore".


Gli fa eco, in un certo senso, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi, intervenuto alla convention con un videomessaggio: "Questa è un po' la conditio sine qua non che come Istituto Superiore di Sanità poniamo un po' a tutte quelle che sono le tecnologie che vengono proposte ai nostri cittadini. Non c'è dubbio che ci troviamo a un bivio per quanto riguarda il Servizio Sanitario Nazionale”.

Ricciardi ha poi concluso virando sulla prevenzione primaria: “I nostri cittadini, che spesso non se ne rendono conto, possono vivere una vita lunga, molto spesso in condizioni di buona salute, in certe parti del Paese già però si comincia a vedere la crisi che emerge per l'incontro tra la longevità, la cronicità con cui molti cittadini devono fare i conti e poi le tecnologie che offriamo loro per curarsi o meglio prevenire l'insorgenza delle malattie". Alessandro Sticozzi

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