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Morte George Floyd: la protesta arriva davanti alla Casa Bianca, Trump portato in un bunker


Le città americane sono al limite mentre i falò bruciano persino vicino alla Casa Bianca. È il sesto giorno di disordini a livello nazionale dalla morte di #GeorgeFloyd la scorsa settimana a Minneapolis. I sindaci hanno imposto il coprifuoco e diversi governatori hanno mobilitato la Guardia Nazionale in almeno 21 stati, ma ciò non ha fermato le proteste diffuse in tutto il Paese, alcune delle quali segnate da violenze e saccheggi. Manifestazioni in almeno 140 città degli Stati Uniti nei giorni successivi alla morte di George Floyd, morto soffocato da tre agenti che si sono appoggiati di peso su di lui mentre era ammanettato a terra. La Casa Bianca è stata oscurata mentre gli incendi infuriavano nelle vicinanze. Venerdì notte, mentre infuriavano le proteste, Donald Trump è stato portato in un bunker sotterraneo per motivi di sicurezza insieme alla moglie Melania e al figlio Barron, e ci è rimasto almeno un'ora. Intanto anche a New York City la situazione si fa incandescente. Due agenti di polizia di Atlanta sono stati licenziati per aver usato una forza eccessiva durante una protesta. Un uomo è stato arrestato dopo aver guidato un camion attraverso una folla di manifestanti nel Minnesota. A Birmingham, in Alabama, i manifestanti hanno iniziato a demolire un monumento. A Boston, un SUV della polizia è stato dato alle fiamme.

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