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Nuove tecnologie e più medicina del territorio: la ricetta degli esperti per migliorare la sanità


Più risorse per il servizio sanitario nazionale, nuove tecnologie, valorizzazione dei professionisti, riorganizzazione della medicina del territorio, trasparenza e collaborazione tra aziende e istituzioni. Per ripartire dopo l'emergenza coronavirus e per 'ridisegnare' la sanità 'post Covid 'l''Officina di Motore sanità' ha raccolto i suggerimenti - emersi da quattro webinar a cui hanno partecipato i maggiori esperti della sanità italiana - sintetizzandoli in un decalogo delle azioni e delle iniziative da seguire in questa riapertura. "Questa pandemia - spiega Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore sanità - dovrà essere l'occasione per un nuovo inizio per il nostro servizio sanitario nazionale e per l'Italia tutta. Gli ospedali che impegneranno operatori e dirigenza insieme in una riorganizzazione che porti le strutture da una parte a garantire il rispetto della distanza sociale, la tutela da un nuovo possibile contagio e dall'altra ad assicurare un'attività ordinaria, oltre che d'urgenza, spalmata magari su tutti giorni della settimana. E, non di meno, si dovrà ricostruire la medicina territoriale dove tutti gli operatori dovranno essere coinvolti". Questo il decalogo proposte suffragate dagli esperti sul post Covid 19: immettere nuovi finanziamenti in un Ssn fragile che da anni è depauperato di mezzi e risorse; garantire il corretto valore a tutte le professioni sanitarie in campo anche al di fuori dall'emergenza; mettere in pratica i modelli ospedale e territorio valorizzando a livello nazionale le best practices regionali; superare gli interessi di parte per offrire una responsabile disponibilità ad un effettivo cambiamento del comparto salute; costruire collaborazioni attive tra aziende di settore e istituzioni attraverso partnership trasparenti. E ancora: utilizzare da subito nuove tecnologie e telemedicina; mettere davvero il paziente al centro del sistema; riorganizzare, ove necessario, la medicina territoriale che in questa crisi ha dimostrato il suo ruolo centrale insieme agli ospedali; costruire un modello virtuoso di collaborazione con la sanità privata e con l'industria farmaceutica e di presidi medico-chirurgici; utilizzare una comunicazione istituzionale rapida, efficace e focalizzata sui bisogni dei cittadini.

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