Intervista esclusiva a Piera Degli Esposti, attrice, regista e scrittrice:
“Letta è un soldato valoroso, che ha voluto riparare un’ingiustizia con tante soldatesse”
Piera Degli Esposti in questi giorni si parla, forse si straparla, di quote rosa e di parità di genere. Nel Pd, in particolare, ha tenuto banco la scelta del neo segretario Enrico Letta, che ha imposto un ricambio rosa, assegnando alle donne posti chiave nel partito e nel Parlamento. Quale è il suo pensiero?
Io penso che quando una donna verrà, scelta in politica, come nelle imprese e in qualsiasi altro settore produttivo, per i suoi meriti e non il sesso di appartenenza, sarà quello il momento in cui le quote rosa cesseranno di esistere e la parità di genere sarà finalmente un dato di fatto.
Come la mettiamo allora con la scelta di Letta?
Stimo Enrico Letta come persona. Letta è un soldato. Ha pazienza e tenacia. Le donne hanno dimostrato di saper tenere il governo della casa e dei figli. Sostengo le donne perché hanno dato prova di grandissima capacità. Io considero anche le donne come soldati nella neve, perché stanno continuamente in guerra. Letta ha affrontato con dignità momenti difficili. Ha scelto di allontanarsi dalla politica per difendere la sua storia di uomo. E’ un soldato di valore che vuole riparare un’ingiustizia, quella che relega le donne ai margini della scena politica nei numeri e nelle responsabilità. Evidentemente questo è il tempo dei soldati e delle soldatesse, chiamati a combattere sullo stesso fronte. E’ un passo in avanti importante, da accogliere, ma non da festeggiare.
E quando comincerà la festa?
Gliel’ho ho già detto. Quando una donna, anzi tante donne, verranno scelte per i loro meriti, che sono grandissimi, e non per il sesso di appartenenza. Quando una donna non sarà scelta ma sceglierà. Quando sarà lei a comandare. Quando sarà una donna a guidare il Pd, un partito erede di una storia lunga cent’anni, con sempre un uomo sul ponte di comando. Quando una donna conquisterà il Quirinale o la Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana.
di Antonello Sette
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