Ha superato la soglia di 176 voti necessari la mozione di sfiducia ai danni dell'ormai ex premier spagnolo Mariano Rajoy. Al suo posto diventa premier il leader dei socialisti Pedro Sanchez, che ha già annunciato di voler rendere stabilità al paese prima di indire delle nuove elezioni. A favore di Sánchez hanno votato i deputati di Podemos, guidati da Iglesias, i nazionalisti moderati baschi (Pnv), i radicali (Bildu), i due partiti catalani (Erc e PDeCat) e i valenziani di Compromís. Contro Ciudadanos di Albert Rivera e il Partito popolare di Rajoy.
Decisive, ai fini della creazione della nuova maggioranza, le garanzie ai baschi di rispettare la Finanziaria che prevede numerosi investimenti per la comunità autonoma e quelle ai catalani di "aprire un dialogo".
"Lascio un paese migliore di quello che ho trovato" le parole del premier sfiduciato Rajoy, travolto dagli scandali sulla corruzione. Ieri il leader dei popolari non si era presentato in parlamento per ascoltare le dichiarazioni di voto dei gruppi, presentandosi solamente in mattinata per la votazione. Inizia ora un periodo di transizione per il partito, che dovrà riassestarsi sotto una nuova leadership: in vantaggio sembrerebbe la figura della vice di Rajoy, Soraya Sáenz de Santamaria.
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