Forza Italia scende in campo per combattere la violenza sulle donne, manifestando una serie di esempi virtuosi che hanno fatto delle sue battaglie uno stimolo per combattere un’aggressività, ancora oggi troppo diffusa. E’ quanto sostenuto nella conferenza organizzata da Giusy Versace e tenutasi presso la sala stampa della Camera dei Deputati, anticipando i temi della prossima giornata mondiale che si celebrerà il 25 novembre. «Le donne ancora oggi – dichiara – combattono per avere pari opportunità, tutele, garanzie e soprattutto per far sentire la propria voce, non sempre ascoltata. Non basta il semplice inasprimento delle pene».
Matilde Siracusano, deputato e depositaria di una proposta di legge per la pratica degli sport da combattimento, ad esempio, spiega come agevolare le arti marziali può aiutare chi è più debole. «Quando ero piccolina mio padre mi ha buttato sul tatami, passione che ho portato avanti per sedici anni e che ho constatato mi è stata molto utile nella vita. Ecco perché ritengo sempre più importante che le donne utilizzino queste pratiche non solo per difendersi fisicamente quando vengono aggredite, ma anche per sentirsi più sicure».
Catia Polidori, responsabile nazionale di “Azzurro Donna”, invece, si sofferma su una serie di iniziative che il partito sta portando avanti, tra cui quella del 25 novembre dove sono state invitate una parlamentare egiziana e una giornalista scappata da Kabul, nonché quegli emendamenti che le ministre berlusconiane stanno curando. «Dobbiamo approfittare – sostiene – del momento particolare per fare in modo che si faccia sempre più luce su un argomento dove c’è ancora tanto da fare».
Federica De Pasquale, vice presidente nazionale di Confassociazioni, considera fondamentale il confronto tra istituzioni e sociale per dare spazio a un problema di cui «non si può parlare solo una volta all’anno, così come non ci possono essere vittime di violenze di serie a e di serie b e mi riferisco alle libere professioniste, che non hanno ancora né una busta paga, né un’indennità giornaliera».
Parvinder Aoulakh, nota all’opinione pubblica come Pinky e nota per essere sopravvissuta a un femminicidio, parla del docufilm “Matrimoni forzati”, protagonista sul red carpet di Venezia. «Ancora oggi ci sono donne che hanno studiato e vissuto in Italia indiane e pakistane a cui viene combinata la propria vita. Chi combatte, purtroppo, viene isolata dalla propria comunità. Ecco perché queste persone non devono essere lasciate più sole».
L’attrice Mariagrazia Cucinotta, tramite un videomessaggio, preparato in occasione della conferenza, esorta tutte le personalità presenti a «essere unite per vincere affinché il cuore di tutte possa battere solo di felicità e mai di paura». Solveig Cogliani, magistrato e scrittrice, pertanto, lancia un messaggio per superare i cosiddetti muri del silenzio. «Il problema dell’omertà tocca anche l’Italia. Non bisogna mai abbassare troppo la guardia».
Mariastella Giorlandino di Artemisia Onlus, conclude facendo riferimento all’area che la sua associazione dedica a stalking, bullismo e mobbing. «La prima parte su cui ci soffermiamo è quella culturale. Sono state dimenticate troppo presto, ad esempio, le donne dell’Afghanistan. Per tale ragione, mi sono rivolta al presidente della Repubblica, all’Imam Cozzolino, affinché ci siano percorsi dedicati all’educazione civica e al rispetto delle donne sin dalla prima infanzia nelle scuole. Solo così si possono argineranno tali fenomeni. La seconda, invece, riguarda la tutela e l’assistenza per chi è vittima di violenza. Abbiamo professionisti anche di notte disponibili a rispondere, tra l’altro in contatto con le forze dell’ordine. Solo così possiamo dare un contributo concreto a un problema per il quale le parole non servono più, ma occorrono azioni».
Di Edoardo Sirignano
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