Maria Teresa Bellucci, deputata di Fratelli d’Italia, a margine del flash mob per i diritti dell’infanzia, tenutosi davanti Montecitorio, in un’intervista a Spraynews, parla del green pass e di come l’aumento dei casi «non può mettere in discussione un principio fondamentale della nostra Costituzione, come la libertà di circolazione. Pur essendo favorevole ai vaccini, non a caso ho fatto la prima e la seconda dose e quando sarà il mio turno farò la terza, ritengo che le persone siano nella condizione di poter scegliere se farsi il vaccino, il tampone, se quindi utilizzare il green pass per una serie di spazi della vita».
Si è fatta promotrice di quest’iniziativa per tutelare i bambini delle periferie. Cosa è cambiato con il Covid, soprattutto nelle grandi città?
«I bambini, con la pandemia, vivono difficoltà ancora più grandi rispetto a quelle degli adulti. La didattica a distanza, l’impossibilità per tanti mesi di andare a scuola e di potere avere quindi un contesto di educazione, ma anche di cura, ha portato a conseguenze forti, importanti, a grandi criticità. Il Bambino Gesù di Roma ha segnalato come siano aumentati i disturbi di ansia, gli attacchi di panico e addirittura i ricoveri nei reparti di neuropsichiatria infantile per tentati suicidi oppure per atti di autolesionismo. La situazione è sicuramente grave, emergenziale».
Cosa può fare la politica?
«C’è necessità di dare sostegno, attenzione e quindi di inserire maggiori risorse umane nei servizi sociali, sanitari e di attenzione all’infanzia. Servono più psicologi, neuropsichiatri, assistenti sociali, ma anche personale nelle scuole che possa sostenere i bambini nel percorso educativo, a maggior ragione quelli che hanno disabilità. Serve, inoltre, assegnare maggiori fondi alle famiglie per potersi fare carico di un impegno educativo sempre più gravoso. Attendiamo da tanto tempo misure economiche che possano sostenere chi ha figli a carico, sia per i bambini che ci sono, ma anche per sostenere il desiderio di ogni genitore di poter far nascere un altro figlio. In Italia, purtroppo, il dato statistico è drammatico. Abbiamo un tasso di natalità che è l’ultimo in Europa, con l’1,27 per cento di figli per donna. Questo certamente non è un dato che riconosce quei valori più importanti».
In particolare in una città come Roma, come intervenire?
«Gualtieri si è appena insediato. Il sindaco, che non abbiamo sostenuto come Fratelli d’Italia, dovrà avere il tempo per dimostrare se è capace di risolvere i problemi della capitale, come quelli dell’infanzia. Dovrà dimostrare se è in grado di trasformare in fatti quanto detto a parole durante la campagna elettorale. Vedremo nei prossimi mesi cosa succederà. Saremo sempre vigili affinché siano rispettati i diritti dei più fragili, come quelli dei bambini, che certamente hanno bisogno degli adulti e su cui ognuno dovrebbe fare la propria parte».
Cambiando argomento, la Meloni, nelle ultime uscite pubbliche, ha dimostrato di non essere tanto convinta sul nome di Berlusconi al Quirinale. Che idea si è fatta?
«Per quanto riguarda il Quirinale, ci aspetteranno dei mesi importanti e intensi. Ritengo che l’elezione del presidente della Repubblica sia un momento estremamente cruciale rispetto alla vita della nostra nazione. Serve una persona che possa essere innanzitutto garante della Costituzione. Mi auguro che ognuno di noi si assuma una responsabilità, ovvero definire quel profilo più capace di rappresentarci».
L’argomento del giorno, però, sono certamente i contagi in risalita. Va avanti, intanto, il dibattito sul green pass. Considerando quanto si sta verificando nelle ultime ore, giusto abolirlo?
«In Italia se diamo vita ai principi fondamentali della nostra Costituzione non si possono limitare le libertà personali fondamentali come quella di circolazione. Le persone sono nella condizione di poter scegliere se farsi il vaccino, il tampone, se quindi utilizzare il green pass per una serie di spazi della vita. Come Fratelli d’Italia e come Bellucci sono a favore dei vaccini. Ho fatto sia la prima che la seconda dose. Appena sarà possibile farò anche la terza. Si tratta di una responsabilità personale, ma anche verso una comunità più ampia, in modo di proteggere se stessi e pire gli altri. Nel contempo la nostra Costituzione, però, sancisce tra i diritti fondamentali quello della libera circolazione. Il green pass, quindi, non è lo strumento giusto da applicare se si vogliono ancora rispettare quelli che sono principi costituzionali».
Di Edoardo Sirignano
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