Con la morte di Silvio Berlusconi, il 12 giugno 2023 diventa una data storica.
Verrà ricordata dai posteri come la fine di quel lunghissimo e faticoso periodo di transizione che si era aperto con Tangentopoli. Oggi incomincia una era più complicata e meno felice per la Repubblica italiana, un periodo in cui la politica conta e conterà sempre di meno e sempre di più incideranno altri fattori di geopolitica internazionale e di economia globale. Peccato. Berlusconi se ne va senza un erede. Perché in politica è’ impossibile imitare i grandi e trasferirne il karisma e il consenso.
Si riesce a immaginare Forza Italia senza Berlusconi ? Secondo me no. A beneficiare del vuoto, anzi della voragine lasciata dal Cavaliere, sarà’ il centro, un non luogo per ora, pieno di tante siglette. Chi prima riuscirà non tanto a riempire quello spazio, ma a farsi largo mediaticamente fra quei cespugli oltre quel recinto avrà la possibilità di tentare le Europee. È un 4 per cento, se in campo scendesse una personalità come la Moratti non sarebbe complicato prenderlo, anzi si potrebbe pure scommettere su un risultato a 2 cifre. Stesso ragionamento vale per chi detiene i simboli della gloriosa prima Repubblica. Quanto varrebbe oggi lo scudocrociato se i dirigenti di quel partito facessero una campagna di comunicazione per 6 mesi battendo solo su simbolo e radici? Cuffaro mediti.
Monica Macchioni
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