Caterina Biti, vice-capogruppo del Partito Democratico al Senato, in un’intervista a Spraynews, sottolinea come per il Colle sia necessario dialogare con tutti, senza escludere nessuno, neanche lo stesso Matteo Salvini pur di trovare condivisione.
Questa volta il Pd non ha il pallino del gioco. Le intese trasversali sono ancora possibili?
«Siamo ancora all’inizio del cammino che ci porterà a eleggere la carica più alta della nostra Repubblica e quindi c’è bisogno, come il Pd sta dicendo in questi giorni, di confronto per arrivare a un nome condiviso perché non possiamo permetterci, soprattutto per la situazione che stiamo vivendo, di andare divisi».
Disponibili anche a parlare con Salvini?
«Come abbiamo sempre fatto, parleremo con tutti coloro che per senso di responsabilità, cosa che non ci è mai mancata in questi due anni, capiscono che per l’elezione del Presidente della Repubblica ci vuole estrema responsabilità nel lavorare insieme per trovare un nome condiviso».
Tra i tanti nomi che circolano su quale ritiene possa trovarsi la convergenza?
«I nomi non ci interessano, piuttosto riteniamo mettere al centro un metodo, come d’altronde il Pd sostiene da giorni, coinvolgendo tutti i partiti e tutto l’arco parlamentare per trovare una figura, come ha fatto fino a ora Mattarella e chi lo ha preceduto, che rappresenti al meglio il Paese, a maggior ragione oggi che stiamo vivendo un momento di grandi difficoltà, sia da un punto di vista sanitario che economico».
E’ ancora possibile la candidatura del premier Draghi?
«Non faccio nomi. Non ci sono candidature al momento. E’ importante solo il metodo, il modo e arrivare a una figura di grande spessore»
D’Alema, intanto, fa discutere il Pd. Cosa ne pensa delle sue riflessioni?
«D’Alema ha espresso delle considerazioni che per me non solo sono state non solo estremamente sgarbate, ma anche fuori luogo in un momento come quello che stiamo attraversando. Sono abituata, poi, a guardare in casa mia e mi sembra che D’Alema abbia fatto un’altra scelta abbandonando la casa in cui stavamo insieme».
Continuano a far discutere le agorà democratiche…
«Stanno andando avanti da mesi. Il segretario Letta ne ha fatto un punto fondante del suo mandato e quindi continueremo a lavorare per le agorà che sono momenti di discussioni aperti a tutti coloro che intendono confrontarsi con e nel Partito Democratico».
A suo parere bisogna andare avanti con l’esperienza Letta?
«In questo momento è il nostro segretario. Non vedo, quindi, alcuna ragione perché non dovremmo andare avanti col segretario che è stato votato da tutta l’assemblea, neanche un anno fa».
Cosa ne pensa del rapporto che Letta ha con i 5 Stelle e in modo particolare con l’ex premier Conte?
«Mi sembra che il Pd proprio con le agorà ha detto che è aperto a parlare con tutto il campo del centrosinistra. In questi momenti di confronto, infatti, viene fuori proprio lo spirito del campo largo».
Tra Conte e Renzi chi preferisce?
«Lavoro per il Pd e nel Pd perché resti il baluardo del centrosinistra attorno al quale si possa raccogliere il consenso più ampio possibile per sconfiggere il centrodestra».
Come vede Prodi senatore a vita?
«I senatori a vita sono persone che hanno dato tantissimo al Paese e sicuramente Romano Prodi è tra queste. Detto ciò, mi sembra che già si sia raggiunto il numero massimo. Non se ne possono fare altri. Dovrà, comunque, scegliere il prossimo Presidente della Repubblica».
Di Edoardo Sirignano
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