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Immagine del redattoreEdoardo Sirignano

Carlucci: «Vigili sul super green pass se ci consente di non abbassare la serranda


Cosimo Carlucci, presidente nazionale Uai Federazione Nazionale Giovani Imprenditori, in un’intervista a Spraynews, a margine di un evento sul welfare e sulla contrattazione di secondo livello, organizzato da Omnia Group e in particolare da Massimo Bimonte, ci parla delle opportunità e dei rischi per le imprese durante la pandemia.


Cosa è cambiato con il Coronavirus per la categoria che rappresenta?


«Si è ridotto il potere di spesa dei lavoratori. Pur essendo stata fatta la cassa integrazione, con gli stipendi dimezzati certamente sono calati gli acquisti. L’impresa ha tenuto quasi la serranda abbassata e considerando che già la pressione fiscale aveva messo in difficoltà le Pmi prima della pandemia, figuriamoci cosa è successo quando si è dovuto combattere contro continue restrizioni e limitazioni. Le tasse sulla carta sono il 41 per cento, ma nei fatti, tenendo conto di sicurezza sul lavoro, Cia, Dia e via dicendo, si può arrivare a punte addirittura del sessanta per cento».


Va avanti il dibattito sul super green pass. Favorevole o contrario?


«In questo momento, non avendo alternative, poiché nessuno conosce l’evolversi di un virus, tale soluzione può aiutare le imprese a creare lavoro, almeno fino a quando la pandemia non cessi del tutto. E’ una strada di mezzo, ma se applicata per il bene del Paese può ritenersi utile».


Focolai, però, si continuano a registrare all’interno delle piccole realtà, soprattutto in quelle a gestione familiare. Bastano i controlli attuali?


«Deve prevalere il buon senso del padre di famiglia. Detto ciò, siamo favorevoli ai controlli. Le sanzioni esistenti sono già abbastanza salate, tenendo conto che in alcuni casi è prevista addirittura la chiusura fino a 30 giorni».


Come rintracciare i cosiddetti furbetti, che non rispettano le regole, danneggiando gli onesti?


«La prima cosa è effettuare una comunicazione precisa e puntuale sulle regole, come d’altronde fa da tempo la nostra associazione su un settore molto delicato, come quello sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ogni mattina apriamo il giornale e sentiamo parlare di nuovi morti sul lavoro. Il quadro è davvero drammatico. Il messaggio, pertanto, che intendiamo diffondere e per cui siamo disposti a batterci è l’onestà paga. Aver risparmiato un euro oggi e prenderne domani mille di sanzione, non è un guadagno».


Come aiutare le Pmi che dopo aver chiuso nei mesi caldi dei lockdown, adesso, intendono tornare sul mercato?


«La pandemia, grazie al green pass, permette di lavorare e quindi di fare economia. Chi ha chiuso e vuole rimettersi in carreggiata ha la possibilità. Sono in arrivo risorse importanti. Non c’è solo Pnrr, ma sia il Mise che le Regioni stanno tirando fuori diversi bandi a fondo perduto. Molto interessanti, ad esempio, sono le iniziative partite per quanto concerne le imprese rosa, dove appunto ci sono finanziamenti che toccano addirittura l’ottanta per cento, così come ci sono diverse azioni che riguardano nuove generazioni e start up».


Cosa ne pensa dell’operato del governo Draghi?


«Chiunque gestisce l’Italia ora non ha vita facile. Soprattutto il Sud Italia, era già in crisi prima della pandemia. Nel Mezzogiorno il contraccolpo non è stato lo stesso rispetto al resto del Paese. Gli strumenti in campo, grazie al Pnrr e dell’Europa, possono aiutarci, ma tutti quanti abbiamo il dovere di lottare al fianco del governo per fare in modo che le risorse vengano ridistribuite in modo oculato».


Nel Pnrr particolare attenzione è riservata al tema della transizione ecologica. L’Italia è pronta?


«Deve essere pronta perché la Cop26 il G20 ci hanno detto che non possiamo guardare solo al presente, ma urge scorgere un futuro sempre più vicino. Dobbiamo lasciare ai nostri figli quello che abbiamo trovato. Se continuiamo così rischiamo di compromettere l’avvenire. Serve, quindi, investire sin da subito in un settore strategico che oltre a consentirci di salvaguardare il patrimonio naturale e quindi di salvare il turismo, fonte primaria di economia per Paese, può garantire certamente opportunità».


Di Edoardo Sirignano

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