“A una prima lettura del tutto superficiale - poi risultata erronea una volta che la si è approfondita - sembrava che il riferimento dell’avvocato Ermini alla “modestia etica” fosse l’inizio di una autocritica. Invece, purtroppo, si tratta di una sorta di gioco delle tre carte perché vengono evocati i nomi di autentici giganti e di martiri della magistratura da parte di chi con loro non ha nulla a che spartire. La storia di questo #CSM con correnti incorporate e cronisti giudiziari al seguito è solo la storia di una grande mediocrità che, in un soprassalto di dignità, avrebbe dovuto essere cancellata dagli stessi protagonisti.
Non c’è nulla di peggio di quando un partito, un movimento, un gruppo di eletti ha oramai esaurito, per usare una espressione famosa, la sua carica propulsiva e sopravvive soltanto a se stesso e alla sua mediocrità. Anche di fronte alle ultime vicende - Davigo, corvi, lobby Hugheria- questo Csm potrebbe riscattarsi dimettendosi e aprendo la via ad una profonda riforma di tutta la #magistratura associata a partire dallo sdoppiamento delle carriere e a forme elettive sganciate per il loro meccanismo dalle correnti”
Fabrizio Cicchitto - Associazione Riformismo e Libertà
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