Intervistato da Il Giornale d’Italia, Rizzo dichiara il suo manifesto elettorale e se la prende con la politica odierna
Di Stefano Bini
Marco Rizzo, classe 1959, è figlio di un operaio della Fiat, ha 3 figli, si dichiara non credente. Da adolescente in politica e, dopo esperienze nazionali e internazionali, dal 2009 è segretario del Partito Comunista. Si candida alle prossime elezioni del 25 settembre con la lista Italia Sovrana e Popolare.
I media di tutto il paese stanno parlando della sua lista Italia Sovrana e Popolare. Voglia di novità tra gli elettori?
«C’è un grande distacco da quella che è la politica del palazzo. Le scelte di politica estera che ha preso il Governo, in questo caso all’unanimità, Dalla Meloni a Conte, da Letta a Salvini, hanno determinato la crisi dell’energia. Di conseguenza, il disastro economico e sociale che sta arrivando con le bollette a famiglie e imprese. Il paese la pensava diversamente! Italia Sovrana e Popolare la pensa diversamente e siamo l’unico vero voto anti sistema.»
Quali sono i temi cardine della lista in questa campagna elettorale?
«Sono tre. La critica durissima alla gestione della pandemia. Noi siamo contro l’obbligo vaccinale e il green pass. Poi ci sono i temi economici, dal punto di vista della società, siamo contro le privatizzazioni, per un nuovo ruolo dello Stato sulla vicenda pubblica, per cancellare tutte le norme del precariato, dalla Legge Fornero al Job Act. E poi ancora, la vicenda della guerra, ovvero siamo per l’uscita dalla Nato. Noi vogliamo un paese sovrano.»
Cosa vuole dire ai suoi elettori?
«Che guardino bene il nome del simbolo, perché è il nostro programma. Avere un’Italia sovrana vuol dire avere un paese con una titolarità, che possa decidere sulla politica economica senza dipendere da Bruxelles o da Washington. Vogliamo commerciare con tutto il mondo. I temi del lavoro devono essere al centro, dobbiamo lavorare tutti, meno ma soprattutto vivere meglio. Questo, per il lavoro dipendente e autonomo, cioè la spina dorsale della nazione.»
In quale collegio si candiderà?
«Sarò capolista nel proporzionale a Torino, Milano, Bologna, le Marche e Livorno-Siena.»
Sondaggi alla mano, ci saranno risultati inaspettati?
«I sondaggi sono finti, fatti apposta per determinare un’influenza sulle votazioni. Noi siamo il voto anti sistema! La vera sfida è portare le persone a votare, solo a quel punto la lista potrà diventare un qualcosa di molto importante.»
La mossa di candidare Gina Lollobrigida è stata geniale, ne hanno parlato in tutto il mondo. Perché proprio lei?
«Abbiamo pensato a lei perché rappresenta, oltre che il cinema, un’immagine italiana nel mondo e la poliedricità della donna. Nessuno parlava di noi, è stato fatto a posta. La proporremo come senatrice a vita. Con lei, vogliamo parlare della cultura italiana. Abbiamo avuto citazioni su giornali internazionali.»
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