Messo a tacere dalla magistratura associata, l’ex leader dell’Anm andava supportato nella denuncia del potere togato
“Oramai esiste una documentazione sterminata e incontrovertibile sul fatto che in Italia dal 1992 al 2013 c’è stato un sistematico uso politico della giustizia del quale hanno usufruito gli eredi del Pci, per evitare effetti giudiziari sul loro multiforme finanziamento irregolare. E per colpire i loro avversari politici. Nel ‘92-’94 contro Bettino Craxi , il Psi, i partiti laici, il centrodestra della Dc c’è stato un sistematico attacco del circo mediatico giudiziario che li ha distrutti o colpiti in modo molto duro, mentre la sinistra democristiana e i “ragazzi di Berlinguer” potevano non sapere. Anche se è provato che Gardini, dovendo incontrare massimi dirigenti del Pds, portò una valigia con un miliardo a via delle Botteghe Oscure. Poi due dirigenti della sua azienda dopo che egli morì, cioè Sama e Cusani furono condannati perché corruttori. Ma i corrotti non furono mai identificati. Addirittura durante il processo Enimont il presidente del Tribunale Tarantola rifiutò la richiesta dell’avvocato Spazzali di ascoltare Occhetto e D’Alema come testimoni. Dal 1994 in poi l’attacco giudiziario fu concentrato contro Berlusconi con le sue aziende e i suoi manager. Berlusconi però era attrezzato sul piano mediatico e giornalistico, non era disarmato su questo terreno come Craxi, Forlani e Altissimo per cui ha potuto resistere e anche contrattaccare a lungo fino al 2013, quando fu condannato con un processo assai discutibile nel quale i manager e il presidente della azienda Confalonieri furono assolti, mentre egli fu condannato pur non facendo più parte del Consiglio di Amministrazione. Inoltre Berlusconi è stato estromesso dal Senato con una realizzazione retroattiva della legge Severino approvata nel 2012, mentre il suo preteso reato fiscale era stato commesso nel 2002. Ebbene, dopo tutto ciò, negli ultimi tempi si sono aperte forti contraddizioni nella magistratura. Alle origini c’è un fatto politico. Per lunghi anni l’Anm e il Csm sono stati gestiti attraverso una intesa tra la corrente di centro guidata da Palamara e quella di sinistra di Magistratura democratica. Sulla base di questa coalizione venivano fatte le nomine e attribuiti gli incarichi, indipendentemente dai curricula e dai titoli. Si stratta di un autentico Sistema lottizzatorio, certamente gestito non dal solo Palamara, ma almeno da una altra decina di magistrati alla guida delle varie correnti. In seguito a questo cambio di maggioranza però contro Palamara che dirigeva la corrente di centro è partito un siluro sotto forma dell’apposizione del trojan nel telefonino che ha intercettato non solo le sue chiamate ma anche i suoi incontri. Cioè le conversazioni con i dirigenti delle altre correnti e con esponenti del mondo politico come è sempre avvenuto nella storia dell’Anm e del Csm. Orbene, a quel punto, la cosiddetta magistratura associata per difendersi ha isolato e criminalizzato Palamara come se a fare le nomine (ad esempio Ermini come vicepresidente del Csm e Salvi come Procuratore Generale della Cassazione) fosse solo Palamara e non il cosiddetto Sistema. Per metterlo a tacere, la magistratura associata è arrivata a espellerlo. Palamara non si è arreso e con un grande giornalista qual è Alessandro Sallusti ha scritto un libro intitolato Il Sistema che ha avuto un grande successo. Non contenti di averlo espulso, adesso la Magistratura associata ha anche messo in atto un attacco giudiziario. Siccome Palamara non vuole essere tacitato, egli ha presentato la sua candidatura nelle elezioni suppletive del collegio di Roma Primavalle. Questa iniziativa è molto importante perché essa vuol dire che Palamara, se eletto, può diventare un testimone in Parlamento nei confronti del Sistema che regola la magistratura. Alla luce di tutto ciò non si capisce perché proprio Forza Italia ha presentato un suo candidato in quel collegio che si contrappone a Palamara. Si tratta di una sorta di paradossale soccorso azzurro nei confronti della cosiddetta Magistratura associata che è cosa diversa dalla magistratura in quanto tale costituita da almeno 8000 magistrati su 9000 che lavorano dalla mattina alla sera, che hanno orientamenti culturali diversi e che non sono connessi né a cronisti giudiziari né ai talk show televisivi. Orbene, come abbiamo visto, se c è un leader politico che è stato vittima di questo sistema delle correnti della magistratura associata questo è stato proprio Silvio Berlusconi. Allora non si capisce perché Forza Italia non appoggia Palamara ma gli contrappone un suo candidato. Non si capisce se Forza Italia fa ciò per qualche mediocre interesse locale oppure perché qualche Machiavelli in formato ridotto che fa da consigliere a Berlusconi adesso fa il calcolo che facendo questo favore alla parte peggiore della magistratura questa nel futuro avrà un occhio di riguardo per il Cavaliere. Si tratta di un calcolo sbagliato, meschino e masochista. La magistratura autonoma e libera rimarrà tale quale che sia la posizione di Forza Italia di Roma Primavalle. Invece la magistratura faziosa che ha attaccato Berlusconi dal 1994 a oggi continuerà a farlo anche nel presente e nel futuro e anzi considererà questo soccorso azzurro di Forza Italia come un atto di debolezza e continuerà a colpire Berlusconi malgrado questa iniziativa contro Palamara.”
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