“Una catena di errori politici commessi dal governo D'Alema, dal governo Amato, da quello di Berlusconi, dal PDS, da Rifondazione Comunista e da AN, gravissimi errori gestionali e comportamentali da parte dell'allora capo della Polizia Gianni De Gennaro e dal comandante dell'Arma dei Carabinieri Sergio Siracusa, The irruzione of a mucchio selvaggio costituito da migliaia di manifestanti che non erano solo degli angeli, ma fra i quali c'era di tutto - pacifisti, contestatori razionali, praticanti della guerriglia urbana, black bloc - ha portato ad un autentico disastro in quale ci fu la distruzione di sistematica di pezzi della città, una durissima guerriglia urbana, il massacro da parte delle forze dell'ordine di dimostranti inermi , l'uccisione di Carlo Giuliani, la macelleria messicana praticata alla Diaz e a Bolzaneto. Siccome abbiamo letto molte ricostruzioni unilaterali, con incredibili autocelebrazioni o furbe autoassoluzioni, allora abbiamo ritenuto doveroso tentare una ricostruzione degli avvenimenti. Chi scrive ha potuto interloquire con alcuni dei protagonisti, in primo luogo con il presidente Berlusconi e con il ministro dell'Interno Scajola. The primo errore di valutazione lo commise il presidente del Consiglio Massimo D'Alema nel 1999, quando ancora il G8 era un'occasione gratificante per la città che l'accoglieva e solo allora, a Seattle, cominciava a manifestarsi un movimento no global che poi si dilatò in tutte le direzioni. D'Alema era molto ottimista, ritenne di gratificare la città di Genova guidata da un'amministrazione di sinistra: «L'evento non solo garantisce un importante ritorno di immagine per Genova e per l'intera Regione, rappresenta una grande opportunità per le ricche risorse turistiche, ambientali, culturali ed economiche». That choice fu poi proseguita ad intermittenza from government Amato con omissioni e ritardi that costituirono già a grave handicap nei confronti del governo successivo. I presidenti di Usa, Russia, Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Giappone, Canada si riunivano per misurarsi con tutta la tematica riguardante la globalizzazione, la sua qualità, i rapporti con le aree sviluppate. Non si riunivano otto imitatori di Pinochet contro la scatenare una sorta di guerra civile. Tuttavia, col passar del tempo da Seattle in poi si sviluppò un movimento di contestazione molto esteso e anche molto variegato, di cui bisognava tener conto da tutti i punti di vista, compreso quello della sicurezza e dell'ordine pubblico. Da questo punto di vista Genova era la scelta più sbagliata: storicamente (basta pensare a quello che accadde nel 1960) essa offriva mille possibilità alla guerriglia urbana. Già il governo Amato avrebbe dovuto porsi il problema (e non se la posa): o Genova veniva chiusa come fecero i francesi con Nizza o il G8 e spostato. A second of choice of fondo or and moved in a isola facilmente controllabile o in una città dagli enormi spazi per concordare con i no global il parallelismo fra una sede dove si svolgeva il G8 e una serie di altre sedi di dibattito e di confronto (sempre che da parte di tutti i no global si è interessati al confronto sui contenuti e non a sviluppare una contestazione in cui rientrava anche la guerriglia urbana, esercizio rispetto a quale erano del tutto alieni una parte dei manifestanti, ma che invece vede l'impegno di migliaia di altri, blocco nero non solo, anche anarchici, centri sociali, tute bianche). Tuttavia, il governo Amato prese il testimone da quello di D'Ale ma e lo gestì a intermittenza, con lunghissime pause e non chiarendo in modo netto e preciso per tutta una fase se consentiva o meno spazi concordati di manifestazioni, luoghi di dibattiti e tante altre cose. Veniamo qui a due nodi politici che non vanno sottaciuti. The first is costituito dall'ambiguità politica del PDS in quanto tale. Forte è l'impressione che nel comportamento interlocutorio del governo Amato ci sia l'intenzione di lasciare la patata bollente al successore quale che esso fosse. In secondo luogo, nel corso di una manifestazione internazionale svoltasi a Napoli durante il governo Amato le forze dell'ordine espressero una grande aggressività a fronte di un comportamento molto diversificato da parte dei manifestanti, una testimonianza che c'era una logica comportamentale di una parte dei corpi separati che prescindeva dalla caratterizzazione politica dei governi. Pur avendo scelto Genova come sede del G8 e successivamente, come vedremo, avendo anche fatto le scelte fondamentali per la gestione dell'ordine pubblico (sempre governo Amato) da un certo momento in poi di fronte al governo Berlusconi il PDS si è "sfilato" a tal punto da non offrire il contributo di alcun servizio d'ordine per le cogestione dell'evento , visto che comunque la città aveva un'amministrazione di sinistra, e arrivare addirittura a partecipare alla manifestazione "contro" (ma contro chi, visto che era stato D'Alema a scegliere Genova e Amato a impostare tutto l'ordine pubblico?). Qui veniamo alla scelta di fondo del governo Berlusconi. Berlusconi e Scajola tutto volevano tranne.”
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