“Diamo un consiglio non richiesto al Ministro Cingolani, che pure insieme al Premier sta compiendo un autentico miracolo di affrancamento energetico dalla Russia: evitiamo dichiarazioni che allarmino imprese, famiglie e investitori e che alimentano invece il racconto falso dei putiniani. Perché parlare di possibile inverno difficile se gli stoccaggi di gas, ora al 60 per cento, dovrebbero raggiungere senza intoppi la quota di sicurezza del 90 per cento? Ma se anche ci fosse questa preoccupazione è controproducente fare dichiarazioni che rischiano solo di frenare investimenti e irrigidire il mercato. Piuttosto, si continui a lavorare più di prima per le alternative” afferma Piercamillo Falasca, coordinatore nazionale del movimento L’Italia C’è.
“Abbiamo tutte le condizioni per reggere l’impatto di una eventuale decisione suicida di Putin di interruzione totale del gas. Abbiamo alcune soluzioni a portata di mano, attuabili in pochi mesi. Ad esempio, dobbiamo insistere sulla realizzazione dei rigassificatori, a cominciare da quello di Piombino, per sostituire il gas con il metano liquido, e accelerare sullo sblocco degli impianti rinnovabili. Nel lungo periodo, invece, la politica energetica nazionale deve puntare sullo sviluppo dell’idrogeno e sulla ricerca per la fusione. Due tecnologie - continua - che risolveranno definitivamente il problema dell’energia, faranno dell’Italia la vera avanguardia mondiale dell’innovazione energetica a impatto zero e soprattutto danno un messaggio geopolitico fondamentale: chi prova a usare le fonti fossili per ricattare le democrazie, presto avrà in mano un pugno di mosche. Insomma, occupiamoci dei problemi, anziché preoccuparci di loro” conclude Falasca.
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