Il Comitato “Giustizia per l’orale” si sta battendo per evidenziare le irregolarità della prova orale del concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2017; stiamo parlando di poche centinaia di persone, a fronte di quasi 35 000 che aspiravano al ruolo di dirigente, professionisti della scuola che hanno avanzato ricorsi amministrativi e denunce penali, ma a cui non è stata concessa alcuna udienza nemmeno dopo anni di richiesta di giustizia.
Questi insegnanti sono da diversi anni a supporto dei Capi d’Istituto, hanno esperienze e competenze nei settori amministrativi e contabili, oltreché pedagogici; tale elevata professionalità l’hanno già dimostrata, superando a pieni titoli due prove concorsuali che hanno “decimato” i candidati in lista: ognuno degli step concorsuali da loro superati ha selezionato ferocemente, fermando il 60% dei concorrenti.
I docenti a cui ci riferiamo hanno le competenze per dirigere gli Istituti scolastici.
L'unico errore evidente e certo è stato quello, dell'amministrazione centrale, di aver effettuato una selezione superficiale dei commissari, competenti spesso di altre discipline quali la veterinaria e la chimica, non certo inseriti nel mondo scolastico e nemmeno abituati a rispettare le regole dei concorsi pubblici.
Al momento, il circolo vizioso vede gli uffici amministrativi inseguire le decisioni dei politici, i politici restare in attesa del responso dei giudici, i magistrati amministrativi non trovare tempo per valutare le doglianze.
Nessuno affronta la situazione ed i ricorrenti restano in un limbo ingiusto di per sé.
L'unica “soddisfazione” - che non può riparare il danno subito - è che pubblici ministeri e giudici del penale stanno procedendo a giudicare decine di commissari, indagati ed imputati per i reati commessi durante lo svolgimento delle prove orali.
Il Ministero dell’Istruzione, esplicitamente avvisato dei processi penali in corso, si dovrà costituire parte civile per non incorrere in pesanti conseguenze.
Probabilmente, qualcuno andrà anche in galera.
Così, i docenti fermati all'orale, oltre al danno subiranno anche la beffa di essere certi di aver ragione, ma di non veder riconosciuto il giusto risarcimento al danno subito.
Il Comitato ha continuato anche a richiedere alla politica di rimediare agli errori fatti, consentendo a questi professori di essere inseriti nella graduatoria del concorso e di poter confermare il possesso delle loro competenze frequentando un corso con prova finale, come già avvenuto nelle precedenti procedure concorsuali per i dirigenti scolastici (articolo 1, commi 87-90 legge n. 107 del 2015) e come riconosciuto conforme a Costituzione da parte della Corte Costituzionale.
Negli anni 2020 e 2021, vari emendamenti in tal senso sono stati presentati e votati; alcuni di essi non sono stati approvati in commissione per la regola del “pareggio dei voti”: tale circostanza dimostra che il problema è conosciuto e dibattuto tra i parlamentari ma conferma che, per un motivo o per un altro, ancora non è stata ben compresa la gravità dei fatti.
Buonsenso comanda che i professionisti danneggiati vedano al più presto lo Stato rimediare ai propri errori; chi può risolvere questa situazione ha il dovere morale, oltreché politico ed amministrativo, di farlo al più presto!
di Gessica Caniparoli e Marco Picariello
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