E' incredibile che in nessun programma partitico , nessuno, si parli di cultura ,e nemmeno di spettacolo ,di cinema e di rai . Sembra ci sia una specie di filo spinato che impedisce di raggiungere il territorio di Franceschini e Nastasi , come ai tempi c'era per Veltroni e le sue riforme. Eppure è sotto gli occhi di tutti il disastro cinematografico nazionale , è noto a tutti che gli stranieri si sono impossessati delle nostre programmazioni, che il fatturato Rai è in gran parte destinato a major internazionali e che i nostri prodotti sono ormai come quelli di Malta e Cipro nel mercato internazionale.
Perchè non se ne parla? Eppure il settore da' lavoro a trecentomila persone , la cultura crea l'identità di una nazione e le immagini sono le ambasciatrici della nostra natura.
Siamo ormai fuori da qualsiasi circuito perche' i nostri film non raggiungono quel livello di sufficienza necessario per essere almeno notati , i nostri attori , sempre gli stessi del cerchio magico ,diventati caratteristi , non sono conosciuti nemmeno in svizzera e perchè , diciamocelo con franchezza , mancano autori e sceneggiatori.
I produttori di una volta , come Adriano de Micheli , Bruno Altissimi, Antonio Avati , Leo Pescarolo , Giovanni Bertolucci credevano nelle loro storie , erano capaci di perdere ma il il film doveva essere completato , l film erano loro stessi , i distributori avevano coscienza del loro mestiere e gli esercenti seguivano con attenzione il procedere dei lungometraggi . Non era certamente un mondo perfetto , ma quello che è nato allora ancora da' prestigio al paese.
Oggi il settore è in mano a commercialisti e faccendieri alla caccia di tax credit ,la sceneggiatura non conta , contano i budget gonfiati e le fatture gonfiate , contano i soldi del Ministero e i soldi di Rai cinema,
l'importante è impapocchiare un qualsiasi racconto e farsi finanziare , tanto poi chi paga è sempre lo Stato.
E mentre a pensionati e operai ogni tanto viene gettato qualche osso, una pizza di più al mese , Fazio introita duecentocinquanta mila euro al mese , di tax credit il governo concede centinaia di milioni di euro e cinecittà , uno dei buchi neri della galassia\spettacolo ,continua nella sua missione dilapidatoria ,le piattaforme , favorite al massimo dai nostri vertici, ignorate dagli uffici delle Entrate , sono diventate il nostro pane quotidiano .
Eppure di tutto cio' non una parola , forse per una silenziosa catena di complicità.
di Michele Lo Foco
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