“Il ddl Ddl Zan affossato da una classe politica a larga maggioranza omofoba”
Piazzoni, il Senato ha approvato a larga maggioranza la richiesta di Fdi e Lega, affossando, quindi, la proposta di legge Zan contro l’omotransfobia. “Così si fa, senatori bravissimi”, ha commentato il deputato della Lega Claudio Borghi
Sono impietosi e inesorabili i numeri, con cui il Senato oggi ha affossato definitivamente il disegno di legge Zan. La nostra classe politica è in larga maggioranza omofoba. I margini, con cui si sono espressi i senatori, va oltre i confini delle forze politiche, che erano apertamente contro. Purtroppo ci sono stati dei franchi tiratori anche nelle forze politiche, che in teoria sostenevano il disegno di legge Zan, che alla fine è stato affossato con una differenza di 23 voti. Questa è una responsabilità diffusa, che fotografa la nostra classe politica in maniera implacabile. Il Parlamento italiano non è stato all’altezza delle sfide di questo tempo. Siamo nel 2021 e il fatto che il nostro sia l’unico Paese italiano a non avere ancora una legge contro l’omotransfobia è indecoroso. Le associazioni, le reti informali e le persone di buona volontà andranno avanti e continueranno a combattere le discriminazioni e la violenza in ogni sua forma, ma ancora una volta lo Stato italiano si gira dall’altra parte, facendo finta di nulla. E’ vergognoso.
Quale è il suo stato d’animo? Rabbia? Tristezza?
E’ sicuramente un momento di profondo sconforto, perché questa è l’ennesima sconfitta, dopo quaranta anni di battaglie. Pensavamo che nel 2021 i tempi fossero maturi per arrivare a poter dare anche nel nostro Paese una protezione alle persone lgbt. E davvero amaro il mio stato d’animo, ma stia tranquillo, ricominceremo a batterci. Andremo avanti fino a quando non riusciremo a sfondare il velo di omertà, che circonda le nostre istituzioni.
di Antonello Sette
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