“Conte ti sei scelto un nemico sbagliato. Palamara può vincere. Per i partiti sarebbe una bella lezione!”
Sabrina Pignedoli, ha visto che cosa è accaduto a Primavalle? Il neo leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha pensato bene di non presentare un proprio candidato alle elezioni suppletive per la Camera dei Deputati, nonostante in quel collegio la deputata dimissionaria Emanuela Del Re avesse portato il suo Movimento al trionfo con il 34 per cento dei voti. Non le sembra incredibile che il M5s lasci per strada il 34 per cento dei consensi al solo scopo, come ha detto lo stesso Conte, di non far vincere Luca Palamara?
Credo in realtà che la situazione del Movimento a Primavalle sia più complessa. E se non volevamo dividere il fronte di centrosinistra, visiti i risultati elettorali precedenti, forse dovevamo essere noi a presentare un candidato che poteva essere supportato dal Pd. Comunque, non condivido la politica delle scelte elettorali contro qualcuno: se hai qualcosa da dire, se hai un progetto politico da portare avanti ti candidi, altrimenti no. Evidentemente a Primavalle, Conte ha lo stesso progetto politico di un “uomo di partito del Pd”, come lui stesso lo definisce.
Oltretutto non le sembra che, dando l’indicazione di voto in favore del segretario romano del Pd Andrea Casu, si danneggi indirettamente la candidatura di Virginia Raggi, che aspira a restare al vertice del Campidoglio e che ha, in prima battuta, come principale avversario proprio il candidato del Pd Roberto Gualtieri?
In effetti è la prima cosa a cui ho pensato e infatti non mi sembra una scelta particolarmente felice nemmeno da questo punto di vista. Vero è che Virginia Raggi a Roma ha lavorato molto bene in una città bellissima, che però ha difficoltà enormi ereditate dal passato. Quindi, sono convinta che abbia un buon consenso personale tra i romani.
Secondo lei, Luca Palamara potrebbe approfittare dello sconcerto di quel 34 per cento di elettori rimasti senza candidato?
Certo, è naturale. Il Movimento si è sempre detto al di là di destra e sinistra, ma concentrato sui temi. E il tema della giustizia è un tema che ci sta molto a cuore. Certo Palamara può essere visto come colui che ha manovrato a lungo questo Sistema, ma bisogna ricordare anche che ora lo ha denunciato, fornendo chiavi di lettura fondamentali per cercare di smantellarlo.
Palamara corre da solo. Sarebbe sorpresa se alla fine fosse lui a vincere e ad entrare in Parlamento, a dispetto di tutti i partiti che non hanno saputo far altro che prenderne, più o meno sdegnosamente, le distanze?
Sarebbe una bella lezione per i partiti. E non mi stupirebbe se riuscisse a entrare.
Di Antonello Sette
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