“A Primavalle la candidatura Casu danneggia Raggi. Palamara può intercettare il mal di pancia grillino”
Sabrina Pignedoli, finalmente si vota. A Roma a me sembra un Raggi contro tutti…
Le votazioni a Roma? Saranno due giorni piuttosto ‘accesi. Per fortuna. c’è il silenzio elettorale. Alle comunali, nonostante i sondaggi fatti circolare, io credo che Virginia Raggi possa ottenere un buon risultato. Per Roma ha lavorato bene, ma purtroppo spesso il buon lavoro non paga. Da un lato, a causa della campagna mediatica contro di lei, dall’altro perché pestare i piedi a certi interessi, e Virginia di piedi ne ha pestati molti, non convoglia un certo tipo di voti. E’ sempre meglio, però, perdere restando puliti, che vincere accettando certi compromessi.
Sulla rielezione di Virginia Raggi pesa il pasticciaccio di Primavalle, con gli elettori grillini invitati a votare, in contemporanea, il segretario romano del Pd Andrea Casu…
Sicuramente ci sono state scelte politiche che non hanno favorito la Raggi. Una di queste è proprio la mancata candidatura del Movimento 5 Stelle per le suppletive a Primavalle, dove avevamo fatto il pieno di voti nel 2018. Possibile che non si sia trovato un candidato? L’errore più grosso mi è sembrato quello di sostenere il candidato Pd Casu, non tanto per lui come politico e neppure per l’accordo con il Pd, che è stato replicato in diverse città. Il problema è che a Roma Virginia Raggi si trova ad avere come diretto antagonista Roberto Gualtieri, del Pd. Un elettore pentastellato di Primavalle si trova a votare Virginia alle comunali e Pd alle suppletive. Credo che qualche mal di pancia possa insorgere. Era meglio evitare endorsement.
L’obbligo di un voto disgiunto, oltre che provocare il mal di pancia, e magari anche la rabbia di tanti elettori grillini, potrebbe favorire Luca Palamara, l’uomo contro che si candida contro il Sistema?
Luca Palamara credo possa convogliare su di sé diversi voti di elettori di Primavalle, che si aspettavano un candidato 5 Stelle e invece si sono trovati il Movimento che appoggia, neppure un candidato civico, ma un uomo della nomenclatura piddina. Un voto di protesta convogliato sul suo nome? Perché no? Non lo escludo assolutamente.
di Antonello Sette
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