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Immagine del redattoreCarpe Diem Macchioni Communications

Intervista Esclusiva SpryNews.it a Elio Vito, deputato e già capogruppo di Forza Italia

“Meloni e Salvini non celebrano il 25 aprile. Forza Italia non può restare ancora con loro”




Onorevole Vito, la ricorrenza del 25 aprile sembra non riguardare gli alleati di Forza Italia. Giorgia Meloni, dopo aver annunciato che sarebbe rimasta a casa perché la sinistra italiana sarebbe ferma al 1956, sembra oggi interessata solo alla liberazione degli italiani dalla schiavitù del green pass. Matteo Salvini sulla ricorrenza tace, ma in compenso si è congratulato con Marine Le Pen per i tredici milioni di voti sovranisti al ballottaggio presidenziale. Lei come la sta prendendo?


E’ davvero molto triste, perché la celebrazione della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo è resa oggi ancora più attuale da quanto sta accadendo in Ucraina. Oggi partecipo alle iniziative dei Radicali per il 25 aprile, anche per ricordare le analogie fra la resistenza ucraina e quella italiana. La festa nazionale per la Liberazione dal nazifascismo celebra valori comuni. Sono i valori fondanti della nostra Repubblica, che non appartengono solo alla sinistra e non devono essere consegnati alla sinistra. Tutti dobbiamo celebrare questi valori, a maggior ragione se siamo tra le forze politiche che governano il Paese. E molto grave che Meloni e Salvini siano, almeno sino a questo momento, rimasti in silenzio. Forza Italia non può pensare di avere ancora come alleati chi non si riconosce nei valori del 25 aprile, che rappresentano il fondamento i costitutivo della nostra Repubblica. Forza Italia deve trovare il coraggio di una seria riflessione sulla scelta degli alleati di consegnare una data così importante alla sinistra. Una scelta scellerata, che la Democrazia Cristiana non ha mai fatto nel corso di tutta la sua storia. Noi, che ci candidiamo a governare il Paese anche sulla base dei valori fondanti la nostra democrazia repubblicana, non possiamo consegnarli a quella sinistra a cui ambiamo a contrapporci.


A volte è più duro accettare il silenzio che le parole?


E’ un silenzio che fa molto male. Fa male a Forza Italia. Fa male ai suoi alleati. E, credo, faccia male anche ai suoi elettori.


Un silenzio che sottolinea una sensibilità differente?


Sì, ma a questo punto o Forza Italia li critica e ne prende le distanze, come faccio io, oppure di fatto li asseconda. Anche Forza Italia non può restare nell’ambiguità. Non basta congratularsi con Macron per la vittoria alle elezioni presidenziali contro il sovranismo. Gli alleati o si criticano. O si mollano. Non si può restare in silenzio.


di Antonello Sette

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