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Immagine del redattoreCarpe Diem Macchioni Communications

Intervista Eslusiva SprayNews.it a Serena Grandi attrice e scrittrice

“Dalla vita ho avuto tutto. Sarò una suora laica e aiuterò chi non ha più niente”




Serena Grandi, ha appena scritto il suo secondo libro, edito da Giraldi, che ha per titolo “Serena a tutti i costi. Lettere di una vita mai inviate”. Lei ha detto che è stato per lei come una seduta psicanalitica…

Sono tanti sassolini che mi volevo togliere dalle scarpe. Volerlo dirlo io come erano andate certe cose, senza aspettare i virgolettati di certi giornalisti di basso livello, le loro news inutili a farraginose.

Parliamo del suo incontro con Dio. Dietro la sua aspirazione a diventare una suora laica, c’è anche tanto dolore?

C’è anche tanto dolore, ma soprattutto c’è anche tanta voglia di far qualcosa per gli altri, come già avevo fatto in passato. Mi aveva dato una grande energia, la vera allegria, la più autentica emozione. Ho incontrato a Riccione un gruppo di preghiera molto bello, che incontro tutte le domeniche. Quella di ventare suora laica non è un’idea di adesso. Mi venne in mente tanti anni fa, quando studiai il comportamento di Idina Ferruzzi, che diventò suora laica, dopo la morte del marito. Un desiderio che mi sono ripetuta tante volte. Poi, un giorno quel mio desiderio è sfuggito a un giornalista importante ed è stato scritto.

Serena Grandi, che diventa suora laica, fa notizia anche perché è impossibile dimenticare quello che lei è stata. Una donna ammirata e desiderata. Una sex symbol…

Proprio da qui si deve partire. Vede, quando una ha tutto quello che si può avere, vede meglio tutto il resto. Fino a qualche anno fa il mio consumismo era sfrenato. Mi consumava. A un certo punto ho capito che era giunto il momento di passare il testimone alla vera Serena, a una donna che fosse finalmente Serena anche dentro. Voglio aiutare e accogliere le donne, che hanno subito violenze di tutti i tipi. E anche i bambini, quelli che sono sopravvissuti, quelli che non sono stati uccisi. Lo abbiamo sentito tante volte in televisione. Il padre uccide la moglie e i bambini e, poi, grazie a Dio dico io, si spara. Un dolore ogni volta per me insopportabile. Capita che qualche bambino, vittima designata, non muoia. Quel bambino potrebbe avere bisogno anche di me.

Ha già iniziato ad aiutare le donne e i bambini che non hanno più niente?

Sì, iniziato già il mio percorso a Riccione con l’organizzazione religiosa “Parola della Grazia”.

Si è trasferita a Riccione?

Sono a Rimini da nove anni e non so ancora se ci resterò a lungo. Sono venuta qui per stare con mia madre, che due dopo è morta improvvisamente per un infarto. Una morte dolcissimo. Io ero qua per lei e poi ci sono rimasta. Della grande Bellezza di Roma mi ero stancata anch’io. Ero stanca dell’inutilità, che era diventata il suo filo conduttore. Roma è una mamma, che ti dà tanto. Bisogna saperla prendere. Io l’avevo presa troppo di petto. Erano gli anni ’80. Anni bellissimi. Lavoravo tantissimo, vivevo in ville stratosferiche e, poi, pian piano ho cominciato a pensare che fosse giusto anche dare agli altri, anzi, più che agli altri, a chi ne ha bisogno. Alle donne e ai bambini, il mio pensiero va sempre a loro, che hanno bisogno di aiuto.

Di che cosa va più orgogliosa?

Di essere come sono. Di essere una donna, che non ha più intercapedini e dice quello che pensa.

Le piace di più la Serena Grandi, così come è ora?

Sì. Il libro si chiama “Serena a tutti costi”, perché non ero mai stata serena nonostante il nome che mi mise mia madre. Voglio che Serena torni serena. La serenità me la dà diventare suora laica e soccorrere le donne, i bambini e tutti gli altri, che chiedono aiuto. Ho avuto tutto. Non mi rimane niente altro da pretendere. A parte che lavorare, fino a quando ne avrò la forza. Sono stata molto malata. Ho avuto un carcinoma molto pesante, di cui mi sono liberata, perché, grazie a Dio, me ne sono accorta in tempo. Oggi mi ritrovo cambiata. Sono un’altra donna.

Che cosa, invece, non rifarebbe?

Non lascerei il mio ex marito. Non ho il complesso di Cenerentola, come molte donne, ma credo che per tirar su un bambino, allora aveva due anni e oggi ne ha trenta ed è una persona straordinaria e speciale, ci sarebbe voluto un uomo. Il problema è che avrebbe dovuto essere un uomo alfa, non un uomo, che non si sentiva padre.

Lui non si sentiva padre?

No, per niente, ma, se tornassi indietro, non lo lascerei. Eliminerei, questo sì, qualche suo angolo.


di Antonello Sette

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