In vista delle elezioni del 25 settembre Edoardo Sylos Labini direttore e fondatore di CulturaIdentità sulla base dei Manifesti di Culturaidentità propone al prossimo Ministro della Cultura alcuni punti dai quali rilanciare uno dei settori più abbandonati in Italia: quello della Cultura. Cinque temi per produrre visione, bellezza e ricchezza, perché il nostro patrimonio artistico-culturale torni ad essere veramente valorizzato dal nostro Governo.
Detrazione del consumo culturale
Proponiamo di inserire nel sistema fiscale la possibilità per i cittadini di detrarre dalle imposte sui redditi le spese e i consumi in beni e servizi culturali, per reagire a questa situazione e ridare spinta al consumo di cultura, fondamentale per lo sviluppo della Nazione.
Riforma FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo)
Proponiamo di riforma il FUS in Fondo per le Arti Nazionali, ricalibrando i criteri di assegnazione dei fondi per favorire chi presenti progetti veramente di alta qualità e premiare creatività e nuovi progetti ricalibrando i fondi destinati alla burocrazia.
Digitalizzazione beni culturali
La digitalizzazione è una occasione per espandere l’accesso alla cultura a migliaia di cittadini che non hanno le risorse o la disponibilità per fisicamente andare nelle centinaia di musei e istituzioni sparsi in tutta Italia. L’opportunità costituita dalla digitalizzazione però non deve far calare l’attenzione sulle problematiche che potrebbero emergere. Ad una liberalizzazione del diritto di riuso delle immagini dei beni museali deve corrispondere una adeguata tutela della proprietà intellettuale e del patrimonio artistico e culturale della Nazione.
Le Città Identitarie
Conservare la propria Identità e conseguentemente la propria Cultura corrisponde alla certezza di vedere il futuro per una cittadina. Le Città Identitarie sono una rete di centinaia di Comuni, centri e comunità dove il passato sa fondersi con il presente. Identità, beni culturali, ripopolamento, mobilità, aria, cibo, banda larga, impresa, ricostruzione, ridisegnano un nuovo immaginario simbolico e sono le radici più profonde nelle quali stringerci alla terra del nostro essere italiani.
Nuovi circuiti
Spettacoli, concerti, film, mostre, presentazioni di libri, festival che sappiano raccontare l’italianità, la nostra storia, la nostra arte, studiata e conosciuta in tutto il mondo. Un nuovo contenitore nazionale che sappia riunire i cittadini dal vivo dopo anni di restrizioni e privazioni delle libertà, perché la cultura è il primo luogo dove si rinsalda una comunità e dalla quale creare nuove prospettive di lavoro.
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