"Il Primo Maggio è la festa di chi lavora e di chi crea lavoro. È la festa del lavoro dipendente, del lavoro autonomo e degli imprenditori piccoli e grandi, che in questo ultimo hanno hanno resistito e faticato come non mai per far la propria azienda e per assicurare lo stipendio a tutti i loro collaboratori. Tra chiusure e aperture decise in base ad astrusi codici Ateco, confusione sulla cassa integrazione, risarcimenti tardivi e una campagna vaccinale all’inizio zoppicante, il sistema delle imprese italiane ha resistito e protetto il lavoro italiano. Ora è tempo di rilanciare la crescita e il lavoro, ma per farlo non servono atteggiamenti recriminatori e conflittuali come quelli mostrati anche oggi dal segretario della Cgil Landini con le sue parole sul blocco dei licenziamenti. Occorrono proposte, idee innovative, investimenti, condivisione delle responsabilità e degli utili tra imprenditori e lavoratori. E occorre dunque un sindacato amico e promotore del cambiamento, non oppositivo. Con uno slogan, ci vorrebbe meno sindacato alla Landini e più sindacato alla Bentivogli."
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