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Immagine del redattoreCarpe Diem Macchioni Communications

Luca Palamara a 'La Nazione': «Voglio scendere in campo»

L’ex pm pronto a presentare una sua forza politica sui temi della giustizia




Palamara ci riprova in politica?




«Da tempo c’era l’idea di avvicinarmi a quel mondo. Oggi c’è un percorso fatto a contatto con i cittadini».




Ma con chi si candida?




«Ho presentato una piattaforma e sono pronto a scendere in campo con qualsiasi forza politica che abbia a cuore il tema della giustizia: gli argomenti che tratto sono appannaggio di una parte del centrodestra. La giustizia e le storture del sistema toccano la vita delle persone».




Storture di cui ha fatto parte, ora è sotto processo...




«Il processo riguarda il mio rapporto con un amico di famiglia che chiarirò. Questa è un’altra storia: si è buttato fango verso una parte per governare». Lei viene da Unicost e da presidente dell’Anm si è scontrato col centrodestra.




Rinnega quelle posizioni?




«Dentro la magistratura ha funzionato tutto fin quando la mia corrente era alleata col centrosinistra, i problemi sono nati quando ci avviciniamo al centrodestra. Non rinnego la posizione anche di forte scontro con la politica: difendevo le toghe».




Sarà perché il centrodestra ha i numeri per governare?




«Non scelgo sulla base dei pronostici. E’ più di due anni che faccio politica, viaggiando l’Italia per presentare il libro. Mi auguro che il tema della giustizia interessi il parlamento».




Ma lei a Draghi avrebbe staccato la spina?




«La nascita del movimento era stata pensata ante crisi. Ora l’obiettivo è la candidatura».




Ma che avrebbe fatto?




«I giochetti di potere sono simili: spesso prevalgono interessi personali invece che quelli dei cittadini».




Anche stavolta?




«La corda si stava spezzando e quando si inizia a forzare la mano, il rischio è che si possa andare oltre le intenzioni».




E’ un modo per sfilarsi dal processo in corso contro di lei?




«Io non scapperò mai e mi difenderò dentro il processo».




In Parlamento ma sotto accusa per corruzione?




«Ma lei vuole chiudere il Parlamento? Se mai ci sarà una con[1]danna definitiva passerò la palla. Mai appannare i diritti democratici altrimenti le indagini si fanno per affossare i nemici».




A Primavalle prese appena 5mila voti...




«Ben il 6 per cento, magari riprodurre quel risultato in tutta Italia. Le ripeto, sono seguito da cittadini comuni e non solo. Alla presentazione dei libri c’è stato un confronto con uomini della politica e delle istituzioni».




Tipo?




«Renzi, Salvini, Sabella, Giorgianni, Morra...».




E se fosse Berlusconi premier?




«Una cosa per volta, si vedrà».

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