“Adesso bisogna cambiare la soglia di sbarramento. Altrimenti i referendum non hanno alcun senso”. Non utilizza giri di parole Marco Montecchi, segretario nazionale di Valore Liberale, che in un’intervista a Spraynews interviene sui referendum. Rispetto alle amministrative, invece, sostiene coma la vittoria di Lagalla a Palermo sia un buon segnale anche per la neonata formazione moderata da lui capeggiata.
Perché ritiene che il referendum abbia raggiunto percentuali così basse?
“A parte quanto avvenuto a Palermo, dove vengono attribuiti una serie di problemi legati alla tanto discussa partita di calcio, in tutte le altre situazioni è prevalsa appunto la disaffezione della gente alla politica. E’ un dato di fatto. Non è stata fatta, poi, la dovuta promozione di quello che è stato il referendum. Se ne è parlato davvero poco. Solo negli ultimi giorni l’argomento è stato oggetto di discussione, pur essendo molto importante per le sorti della giustizia”.
Quali le ragioni del silenzio?
“Non lo posso dire, ma c’è stata una parte politica che non gradiva il lancio del referendum. E’ un messaggio molto forte che viene dato. Tutti gli italiani criticano la giustizia italiana, per come funziona, per la burocrazia e una serie di aspetti che dovrebbero essere rivisti. Abbiamo combattuto e combattiamo per una giustizia più giusta. Non tutti, però, ne tengono conto”.
A chi si riferisce?
“A chi non ha sostenuto il referendum. Sono in tanti che si sono disimpegnati”.
Cosa fare, quindi, adesso per combattere quanto non funziona in materia di giustizia?
“Rivedere la riforma Cartabia e integrarla. Lo stesso concetto di referendum deve essere rivisto. Non si può pensare che un quesito passi solo se si ha il cinquanta per cento più uno degli aventi diritto. Ci sono milioni di persone che si sono espresse e che si sono ritrovate su una posizione. Non si possono non tenere in considerazione tanti italiani. Cambierei, quindi, presto la soglia di sbarramento”.
Per quanto riguarda le amministrative, quale è stato il ruolo di Valore Liberale?
“Abbiamo partecipato a Palermo con alcuni candidati a sostegno di Lagalla, candidato che ha raggiunto un risultato al di sopra le aspettative. Possiamo ritenerci, quindi, molto soddisfatti ed è ottimo segnale per il futuro. Per il resto, ci stiamo organizzando in tutto il Paese in vista delle politiche. I tempi per le amministrative erano troppo brevi per un partito appena nato come il nostro”.
Sulle politiche, come pensate di organizzarvi?
“Ci stiamo radicando sul territorio, sulle venti regioni, con coordinatori provinciali, regionali e cittadini. Abbiamo sezioni nelle principali città, ma anche nei capoluoghi di provincia che da qualcuno vengono considerati secondari. Siamo in una fase di strutturazione. Il tesseramento è in corso. I nostri militanti ci sostengono dal punto di vista del finanziamento”.
Di Edoardo Sirignano
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