Ho cercato più volte di spiegare come l’Italia sia divenuta territorio di scorrerie e di brigantaggio, ma le mie sono sembrate parole di contestazione antistoriche, parole di un uomo retrogrado ed isolato.
Ma quando la Guardia di Finanza ha finalmente evidenziato che Netflix ha orchestrato nel nostro paese una organizzazione occulta per evitare le tasse e per incassare tutto il possibile, ecco che le mie parole hanno trovato una conferma ufficiale, avallata ulteriormente dal pagamento di una somma di circa 55 milioni di euro da parte di Netflix per tasse evase, che io ritengo sia certamente inferiore a quelle che Netflix avrebbe dovuto al fisco.
Una società occulta è una sorta di struttura clandestina, carbonara, che invece di dedicarsi a rapine omicidi e ricatti come la mafia, specula sulla tolleranza degli amministratori, sulla propensione degli spettatori ad un canone basso e sulla incapacità strutturale dei politici, che hanno visto in Netflix un alleato danaroso.
Invece di comprendere subito che le piattaforme succhiano i soldi del nostro paese e diventano sempre più potenti, gli scagnozzi di Franceschini, Rutelli in primis, hanno aperto le braccia accogliendo Netflix nel nostro salotto buono, l’hanno agevolata, al punto tale che la signora Andreatta ne è diventata l’espressione nazionale più significativa, essendo figlia di un politico ed ex dirigente Rai.
Così è per Netflix, ma così è anche per tutte le altre piattaforme: così è, e lo ripeto per la centesima volta, per tutte le società straniere che si sono comprate le nostre imprese televisive che hanno rapporti stabili con Rai, e non solo.
Una vera vergogna politica, strutturale, economica che ci rende un paese miserabile ed una colonia per potentati finanziari, che tra poco si “papperanno” anche i trasmettitori Rai.
Questa è la cultura del bel paese, nel quale i cinema sono per lo più cinesi ed americani, i produttori più significativi francesi e tedeschi, i grandi distributori americani, le televisioni americane ed i microoperatori, i microattori, i micro autori italiani.
Un politico di livello, uomo di finanza, di intuito e di personalità Cirino Pomicino ha scritto, a conforto del mio pensiero, nel suo ultimo libro quanto segue:
- il nostro paese da venticinque anni è il posto sicuro della grande finanza speculativa…
- l’Italia, irrilevante nel suo ruolo internazionale e pressapochista nella sua dirigenza politica ed economica
- un Italia venduta ogni giorno un po’ di più, con il popolo ignaro e plaudente allo sfarinamento di un intero sistema politico preso di mira come nei chioschi dei vecchi luna park.
di Michele Lo Foco
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