Credo che faccia riflettere sulla qualità del giornalismo d’inchiesta di RAI3 questa storia di Sigfrido Ranucci, icona del M5S, che cerca di procurarsi informazioni su qualcuno da crocefiggere in TV mentre mangia gli spaghetti e progetta di pagare le informazioni così ottenute facendo pagare a mamma RAI – che, tanto, dice lui, non controlla proprio nulla – un servizio televisivo farlocco, destinato a non essere mai mandato in onda, e non si accorge neppure che qualcuno, forse il suo stesso interlocutore, lo sta registrando.
A prescindere dalla storia su cui sembra indagare, che chiaramente non conosciamo, ci sembra difficile che Ranucci possa candidarsi per il premio Pulitzer riconosciuto alla coppia Woodward e Bernstein per il caso Watergate.
Oltre a ciò, come Democrazia Liberale crediamo che il Riformista nel pubblicare il video sui metodi di Report abbia semplicemente e giustamente esercitato il diritto all'informazione. Report da sempre fa un giornalismo basato sulla diffusione pubblica di video come quello diffuso dal Riformista su di loro: paradossale lamentarsi se tocca a loro un giro della giostra di solito da loro condotta. Come diceva un vecchio detto, normale che chi di spada ferisce di spada perisca. La differenza è che i video trasmessi usualmente da Report sono sempre tagliati, manipolati, rimaneggiati in modi anche molto discutibili, quello del Riformista no. Gravissimo poi da parte di Report rispondere che quella sarebbe una vecchia bufala smentita da una sentenza di primo grado, quando invece esiste anche una sentenza di assoluzione di secondo grado, ed è quella che fa testo, in cui i magistrati confermano la veridicità del materiale ed il fatto che non sia manipolato. Quindi Report, oltre ad usare come visto nel video metodi eticamente e legalmente discutibili, ci sta tuttora mentendo per difendersi.
Di Enzo Palumbo e Marco Montecchi, Presidente e Segretario di Democrazia Liberale.
Comments