Le note vicende di guerra tra Russia e Ucraina stanno creando, anche in Italia, dei problemi. La LUKoil, la più grande compagnia petrolifera russa che vanta sedi in tutto il mondo, è stata colpita da sanzioni economiche tali da far dimettere il fondatore, Vagit Alekperov.
L’On. Pippo Gianni sindaco di Priolo Gargallo nel siracusano, in questa intervista, racconta cosa è accaduto nella sede italiana dell’azienda.
On. Gianni qual è l’attuale situazione dello stabilimento italiano della LUKoil a Priolo Gargallo?
La guerra della Russia sull’Ucraina è stata una tragedia internazionale, una tragedia che coinvolge tutti, difatti oltre al fatto tragico dei tanti morti, è stata rilevata anche la problematica riguardo l'economia e lo sviluppo. Da noi a Priolo, abbiamo una grande azienda LUKoil, una raffineria che sta creando dei problemi, perché ci sono almeno 6000 7000 persone che stanno vivendo un periodo di ansia e di angoscia. È certamente la preoccupazione di tutti perché significa che questa è una guerra parallela.
Come si è mosso, qual è stato il primo intervento?
Il primo intervento che ho immaginato è stato quello di scrivere una lettera a Draghi, lettera nella quale chiedo di predisporre gli atti che sono necessari per evitare la catastrofe sociale, occupazionale, economica e quant'altro. Inoltre, gli chiedo di fare eventualmente un commissariamento della LUKoil perché, fino a quando ci saranno i russi che gesIranno l’azienda, certamente non potranno riacquistare per prendere il petrolio russo, ma con l'embargo che io avevo pensato e che adesso è diventato operaIvo, l'embargo del petrolio, ci troveremmo che quesI non avranno il petrolio russo, non compreranno altro petrolio, quindi una guerra parallela che viene fatta da Putin. Nello scritto a Draghi richiedo un commissario che, dal momento che sono stati sequestrati in Italia pub, yacht, case, ville, alberghi e aziende russe, faccia anche qualcosa per la Lukoil. Tutto questo inserendo un commissario che possa essere utile ad evitare la chiusura della raffineria.
C’è stata una risposta a questa lettera?
A breve verrà inviato un sollecito, con una seconda lettera dopo essermi consultato con i sindacati. Sarò in questo caso più chiaro. In alternaIva, se non fosse possibile questa mia indicazione, si potrebbero fare dei corsi di riqualificazione personale trasformando i metalmeccanici in esperti di idrogeno e di tutto quello che possa servire per la transizione energetica. Spero che Draghi possa immaginare delle soluzioni, da sempre sostengo la prevenzione. Per cercare di risolvere questa delicata situazione, ha voluto creare una alleanza con gli esponenti di altri partiti politici.
Ce ne parla?
C’è una forma di rispetto per questo problema che per noi è diventato una tragedia. Tenga conto che la provincia e Comune di Priolo per primo, da cinquant'anni, subisce la presenza di un'industria che ha devastato l'ambiente, devastato vite, famiglie e quant’altro e che oggi il quadro potrebbe essere completato con la disoccupazione, un enorme problema anche per lo stato perché, da questa zona ha un credito fiscale di 14 -15 miliardi di euro. Il danno è sociale, occupazionale, economico ed ambientale.
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