"Apprendo con soddisfazione la richiesta di archiviazione dall'accusa di aver inviato proiettili a Confindustria Bergamo per Gianfranco Fornoni e Maria Pia Panseri, ex Prima Linea che, come il nostro Segretario Sergio D'Elia, già da quasi quattro decadi si sono dissociati dalla lotta armata e hanno abbracciato la nonviolenza, conducendo a partire dalla scarcerazione le loro battaglie civili e sociali sempre nei confini della legalità e senza avere problemi di alcun tipo con la giustizia. La mia compagna di vita e impegno politico Elisa Torresin ed io abbiamo conosciuto Fornoni per via del comune attivismo per i diritti dei detenuti e dal primo giorno di apertura indagini abbiamo dichiarato che eravamo certi dell'innocenza sua e di Panseri, criticando un impianto accusatorio che come da noi previsto è crollato prima ancora del rinvio a giudizio perché non stava in piedi, era basato sul nulla, sulla più totale assenza di indizi, e semplicemente esisteva per via di un pregiudizio legato ad un loro passato ormai lontanissimo. Nessuno tocchi Caino ribadisce sempre che chi ha pagato il suo debito con la giustizia e si è reinserito positivamente non deve poi soffrire a vita sotto il peso del pregiudizio sul suo passato, cosa che purtroppo invece agli ex detenuti - e di conseguenza ai loro familiari - accade sempre."
lo dichiara Umberto Baccolo del Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino
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