Dopo la notizia che ho commentato ieri in qualità di membro del direttivo di Nessuno tocchi Caino qui su SprayNews dell'archiviazione dopo un anno delle indagini nei confronti degli storici esponenti della sinistra bergamasca Gianfranco Fornoni e Maria Pia Panseri, entrambe con un ormai lontanissimo passato in Prima Linea, per l'accusa, fatta senza prove sulla base di un pregiudizio e poi crollata anche grazie ai test salivari, di aver invitato proiettili a Confindustria Bergamo, ho chiesto un parere in esclusiva per Spray sulla vicenda allo stesso Fornoni, che ho avuto modo negli ultimi anni di conoscere ad apprezzare per il comune attivismo nonviolento per i diritti dei detenuti.
Lo riporto qui integralmente:
"Va bene, credo non potesse finire diversamente. Ne ero convinto fin da quella inusuale sveglia mattutina. Non mi sono sentito riprecipitare in antichi conflitti, più che altro ho cercato di capire i cortocircuiti mentali che hanno portato i teorici responsabili della "sicurezza" di tutti a mettere insieme vecchi proiettili e vecchi militanti. Tempo perso e soldi mal spesi. Ringrazio chi ha capito fin da subito che più che una montatura era un abbaglio, mi spiace per chi si è preoccupato, le persone che mi vogliono bene lo erano assai più di me. Resta il disagio davanti alla sclerosi investigativa dettata dal pregiudizio, dal cercare alla cieca tra polverosi faldoni, a digiuno di dinamiche sociali, ignorante del testo e del contesto. Anche in questo piccolo caso non ne siamo usciti migliori."
Di Umberto Baccolo.
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