Giuliano Cazzola, politico, giornalista, imprenditore ed ex sindacalista, in un’intervista a Spraynews, chiede ai grandi elettori riformisti di omaggiare Elsa Fornero per le offese ricevute negli anni, ma allo stesso tempo sostiene come il nome che ha più possibilità di giocarsi le carte per il Colle sia quello di Giuliano Amato che potrebbe essere sostenuto anche da Silvio Berlusconi. Sulla pandemia, invece, evidenzia come sia sbagliato chiudere le attività per tutelare i no vax, ma sia più giusto segregarli.
Tra i tanti nomi in campo per il Quirinale, chi può spuntarla per davvero?
«A mio parere Giuliano Amato perché in questo modo resterebbe Draghi a Palazzo Chigi e al Quirinale andrebbe una personalità di grande prestigio, un’eccellenza, considerando tutte le attività e funzioni che ha svolto».
Cosa ne pensa, invece, dell’ipotesi Silvio Berlusconi?
«E’ un modo che il Cavaliere ha scelto per diventare il king maker. Ha giocato la carta per essere colui che, nei fatti, alla quarta votazione ha la maggioranza relativa e quindi poi essere chi propone l’uomo o la donna che a quel punto potrebbe essere votato da tutti. Se Berlusconi diventasse quello della maggioranza relativa, il terrore crollerebbe. I dem probabilmente se la farebbero sotto».
Quale nome proporrà il Cavaliere, dopo la quarta votazione, qualora non dovesse spuntarla?
«Spero Giuliano Amato. Era il candidato di Berlusconi nel 2015, soltanto che sbagliò a concordarlo con D’Alema e quindi Renzi si sentì scavalcato e il tentativo saltò. Ritengo, pertanto, che può benissimo riproporlo ancora, pur essendoci tante persone che possono svolgere quel ruolo. Amato, però, potrebbe raccogliere i voti di tutti, essendo stato stretto collaboratore di D’Alema, nonché presidente del Consiglio del centrosinistra nella seconda repubblica».
Si sente di dare un consiglio, a quegli elettori che oggi sono chiamati a scegliere il capo dello Stato?
«Consiglierei ai grandi elettori riformisti di fare un omaggio a Elsa Fornero, magari in una votazione sulle candidature di bandiera. Sarebbe un risarcimento per tutte le offese che le sono state rivolte e un riconoscimento per i meriti acquisiti nei confronti del Paese».
Fa discutere la linea del governo in materia di pandemia. Come si sta comportando l’esecutivo Draghi?
«Si fa sempre quello che si può. La priorità è tener aperte il più possibile le attività economiche e la scuola. Se si deve chiuderle per tutelare i no vax, ritengo sia meglio segregare i no vax».
E’ giusto rendere obbligatoria la vaccinazione per tutti?
«Per tutti è una fuga in avanti o un modo per eludere il problema vero. Non ci sarebbero tra l’altro le condizioni. Ci vorrebbero mesi e mesi per vaccinare tutti. Ritengo, invece, che la scelta di renderla obbligatoria dai 50 anni in su sia un passo importante».
In un momento così difficile per l’Italia è giusto che Draghi lasci Palazzo Chigi per andare al Quirinale?
«In un momento come questo Draghi al Quirinale potrebbe svolgere il ruolo che svolge a Palazzo Chigi soprattutto se resta questa maggioranza. Mi pare di capire, però, che questa maggioranza si tiene insieme solo se Draghi è alla presidenza del Consiglio e quindi gli conviene o meglio ancora lo costringono a restare lì. Diciamo, che in un certo senso, è un po' prigioniero di chi oggi lo sostiene».
Di Edoardo Sirignano
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