Marco Rizzo, leader del Partito Comunista, in un’intervista a Spraynews, sottolinea come non ha senso «manifestare dove nessuno ti vede».
Va avanti il dibattito sul green pass. Che idea si è fatto?
«Su questa limitazione delle manifestazioni, mi sembra ci sia una volontà di normalizzazione. Ci sono, però, due pesi e due misure. Non si capisce perché sono pericolose quelle sul green pass e non quelle sul ddl Zan. Ho visto la stessa concentrazione di persone. Quando gli operai della Whirpool, dell’Ilva dovranno far sentire le loro ragioni, dovranno farlo in una foresta per non farsi vedere? L’idea che una qualsiasi mobilitazione debba avvenire in luoghi lontani dal centro, dalle televisioni, dai palazzi del potere è assurda. Le manifestazioni sono fatte per essere visibili, altrimenti non avrebbero senso».
Questo modo di fare, a suo parere, porta verso una nuova forma di totalitarismo…
«Il diritto a manifestare è sancito dalla Costituzione. Mi pare che la si stia volutamente infrangendo».
I no green pass vengono trattati quasi alla pari di chi ha creato gli ultimi disordini a Roma?
«Quello che è successo nella capitale e in modo particolare mi riferisco all’assalto alla Cgil lo abbiamo visto. Chi ha provocato disordini è stato, come minimo, lasciato libero di agire»
Il leader di Forza Nuova, nel frattempo, dal carcere afferma “Impediamogli di scioglierci”. Come si sta comportando il governo rispetto agli estremismi di destra?
«Come sempre non si dà il giusto peso a questioni già viste sotto il profilo legislativo. Non c’è nulla di nuovo. Ci sono la legge Scelba e quella Mancino. Basta solo applicare quindi quello che già c’è».
L’economia, intanto, premia quel governo Draghi che lei critica. Perché?
«Non so dove vengono fuori questi dati. Le bollette aumentano, i salari restano al palo. Il costo della vita certamente non diminuisce, anzi il contrario. Se si parla di crescita Pil ci stiamo referendo a un rimbalzo del gatto morto. Considerando il meno dieci per cento dello scorso anno è normale che oggi si salga di qualche punto. Stiamo sempre sotto la media degli scorsi anni».
Aumentano, quindi, i poveri…
«Le diseguaglianze sociali purtroppo aumentano. Basta vedere quando fatturano le multinazionali senza pagare un euro di tasse».
Qualcuno, anche a sinistra, inizia ad affermare Draghi fino al 2023. E’ d’accordo?
«Non ritengo la questione bisogni incentrarla sulla personalizzazione, piuttosto su un indirizzo economico e sociale del Paese che va verso un liberismo spinto e ciò non è un bene, considerando i danni incalcolabili».
Non vede una sorta di appiattimento della politica, una sinistra che in un certo senso si confonde con la destra grazie all’utilizzo delle parole esecutivo tecnico, responsabilità per il Paese e via dicendo?
«Ormai il governo tecnico governa e la politica litiga sul ddl Zan, dimenticando altre questioni fondamentali. Destra e sinistra in Parlamento sono due facce della stessa medaglia».
L’elezione del presidente della Repubblica potrebbe essere il punto di svolta per riprendere un dialogo con la parte progressista che è nei palazzi che contano?
«La sinistra, ripeto, oggi non esiste in Parlamento».
Di Edoardo Sirignano
Commentaires