La nota della Giunta dopo la censurabile iniziativa che ha determinato il prof. Avv. Alessio Lanzi a lasciare la prima Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura.
L’iniziativa che ha determinato il Prof. Avv. Alessio Lanzi a lasciare la prima Commissione del Consiglio Superiore della #Magistratura merita la più ferma ed indignata censura. Il componente laico del #CSM è stato messo all’indice, sulla stampa, per essersi incontrato poche ore prima dell’audizione del Dott. #Palamara con il collega - di Accademia e di professione forense- Prof. Avv. Roberto Rampioni, difensore del magistrato nel processo perugino. Come subito chiarito dai protagonisti, si è trattato di un incontro tutt’altro che inconsueto tra due amici che si frequentano, si stimano e collaborano, professionalmente ed accademicamente, da decenni. Un incontro peraltro fissato ben prima che venisse disposta l’improvvisa convocazione. Nessuno è stato in grado di spiegare, peraltro, quali informazioni riservate avrebbero potuto essere scambiate, e con quale costrutto, dai due illustri Colleghi. La Giunta UCPI non intende ovviamente ingerirsi in alcun modo nelle complesse dinamiche della vicenda Consiliare. Preme invece sottolineare come, ancora una volta ed anche in una occasione di questa delicatezza, abbia avuto il sopravvento quella odiosa cultura del sospetto che sempre accompagna l’operato dell’avvocato difensore. La gratuità della illazione e la tetragona indifferenza ad ogni spiegazione alternativa offerta dai due illustri e stimati Colleghi confermano come alberghi anche in Piazza dei Marescialli l’idea malsana che l’avvocato difensore sia sempre complice del proprio assistito, e perciò univocamente sospettabile di operare, in ogni occasione ed in ogni luogo, a tutela di oscuri interessi, indifferente ad ogni regola di correttezza e di legalità. Ai Colleghi Roberto Rampioni ed Alessio Lanzi la più incondizionata e partecipe solidarietà dei penalisti italiani. La Giunta UCPI
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