L’AIGA chiede al Governo di decidere rapidamente sul destino di tanti praticanti avvocati che hanno sostenuto le prove scritte dell’esame di abilitazione a dicembre 2019. La correzione degli elaborati scritti è stata infatti sospesa ad inizio marzo a causa della emergenza sanitaria, e ad oggi nessuna decisione è stata assunta.
“Oltre un mese fa” afferma la Dottoressa Federica Airò Farulla, Coordinatrice della Consulta Nazionale dei Praticanti dell’AIGA “abbiamo scritto al Ministro Bonafede chiedendo l’immediata ripresa della correzione degli elaborati scritti, garantendo tutte le misure di sicurezza per i Commissari o, in subordine, la correzione telematica. Purtroppo ad oggi non è pervenuta alcuna risposta ufficiale, e i praticanti continuano a trovarsi in uno stato di intollerabile incertezza, non sapendo se e quando verranno pubblicati i risultati e, soprattutto, quali saranno le tempistiche per l’esame orale. Non chiediamo molto: misure certe nelle modalità d’esame per il 2019. Non dimentichiamoci poi degli esami 2020: come si svolgeranno le prove scritte di dicembre 2020 se dovranno essere mantenute le precauzioni emergenziali?”.
Nel frattempo il Ministro dell’Università Gaetano Manfredi ha annunciato che gli esami di abilitazione ad alcune categorie professionali per l’anno 2020 si svolgeranno mediante una unica prova orale a distanza, non prevedendo però nulla per i praticanti avvocati.
“Saper scrivere, a differenza che per altre professioni, è una caratteristica fondamentale per un Avvocato, ed è dunque importante che gli elaborati dell’anno 2019 vengano corretti, ma occorre farlo rapidamente” afferma Antonio De Angelis, Presidente Nazionale AIGA – “Non siamo a favore di sanatorie generalizzate, come quella proposta dalla Senatrice Lonardo, che prevede una abilitazione automatica senza nemmeno una prova orale, ma il Governo deve intervenire al più presto, anche con misure eccezionali. I praticanti avvocati hanno diritto di avere notizie certe sul loro futuro professionale, per non ritardare ulteriormente il loro accesso al mondo del lavoro”.
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