Nell’inferno di fuoco della Grecia continua la ricerca dei sopravvissuti agli incendi che hanno devastato l’Attica.
Il numero delle vittime accertate è attualmente di settantaquattro morti, più di centottantasette feriti, dei quali ventitré sarebbero minori. Le ricerche si concentrano principalmente nella zona di Mati, sulla costa orientale dell’Attica mentre i corpi delle vittime vengono trasferiti all’obitorio di Goudi per le procedure d’identificazione.
Tutte le persone cadute finora state rinvenute nella zona tra Rafina e Nea Makri, in particolare a Mati e Kokkino Limanaki, in auto. La loro sorte è stata tragica: sono morte carbonizzate o sono annegate in mare. Ha commosso il mondo la scena drammatica di ventisei corpi, tra adulti e bambini, rimasti intrappolati su una scogliera, ritrovati abbracciati l’un l’altro.
Il capo dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia ha fatto sapere che: «Finora non ci sono italiani irreperibili» anche se resta difficile stabilire quanti siano gli italiani in Grecia in questi tragici giorni. Il funzionario ha raccontato che: «Nella notte c’erano delle persone che non riuscivano a essere contattate, ma poi, attraverso l’attività della nostra sala operativa e della nostra ambasciata, siamo riusciti a entrare in contatto». È certo che, nella notte l’ambasciata abbia assistito un gruppo di connazionali che si trovava vicino ai roghi e che fortunatamente è stato messo in salvo., ha «Per il momento» ha concluso Verrecchia «noi abbiamo soltanto una situazione di grande attenzione che seguiamo in raccordo con le autorità greche, ma non abbiamo persone irreperibili».
L'ambasciatore italiano Efisio Marras, ha invece parlato di: «Scene raccapriccianti, dodici ore di inferno».
Alcune centinaia sono i feriti per ustioni o soffocamento, molti versano in gravi condizioni. L'Italia ha subito offerto l'invio di alcuni canadair antincendio per aiutare i greci a domare le fiamme degli immensi roghi che, secondo le prime ipotesi dei pompieri, potrebbero avere una origine dolosa. Proseguono intanto le ricerche di sopravvissuti.
Il premier greco, Alexis Tsipras, ha dichiarato lo stato d'emergenza per il paese e tre giorni di lutto nazionale, assicurando che: «nulla resterà senza risposta», mentre la stessa Atene è assediata dalle fiamme. Migliaia di persone, con i corpi anneriti dalla spessa coltre di fuliggine, si sono riversate in massa sulle spiagge, dando l’assalto alle imbarcazioni nel disperato tentativo di sfuggire alle fiamme e, nel contempo, alcune navi della marina militare sono state dislocate lungo le coste delle zone colpite, per cercare di dare manforte alle operazioni di evacuazione.
Al momento, ci sono ancora tre fronti di fiamme aperti nella regione dell'Attica, ma altri roghi minacciano anche altre zone, in particolare Corinto, nel Peloponneso e l'isola di Creta. A rendere ancor più difficile il lavoro dei vigili del fuoco è il forte vento che spira incessantemente in queste ore. Sono anche arrivati i canadair messi a disposizione dalla Spagna e una sessantina di pompieri dalla vicina Cipro. Oltre a questi, sono stati garantiti aiuti da Israele, Italia, Francia, Bulgaria, Germania e Polonia e Turchia. Una telefonata è arrivata dal ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, all’omologo greco, Nikos Kotzias.
Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha chiamato Tsipras, per rendersi disponibile ad aiutare la Grecia devastata.
DPF
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