Centotrentaquattro anni di bellezza ed eleganza, ma anche di carisma. Una porta d’ingresso nel “mondo nuovo”, delle speranze, delle opportunità, come per tanti nostri emigranti dei primi del ‘900. Un inizio, un arrivo. Un’effige, come antico titano, dal significato incontrovertibile. Il 5 agosto 1884, a New York, la posa della prima pietra della Statua della Libertà. L'inaugurazione, invece, è avvenuta due anni dopo. Il suo nome è stato scelto per tributare «la libertà che illumina il mondo» e lo abbraccia, a simboleggiare, soprattutto, la forza in tal senso degli Stati Uniti e della propria Costituzione. Alta novantatré metri, per arrivare sulla corona si devono salire trecentocinquantaquattro gradini e ogni anno è visitata da circa quattro milioni di turisti, riposa sulla rocciosa Liberty Islan, sulla baia di Manhattan, ed è stata progettata e realizzata da due grandi geni della storia moderna, Frédéric Auguste Bartholdi e Gustave Eiffel, ben noto anche per “un’altra” struttura mondiale, che si è occupato di dare vita agli interni.
La “Signora” tiene alta in una mano una torcia e nell’altra una tavola con l'indicazione del 4 luglio 1776, giorno dell'Indipendenza americana. Attorno ad essa esistono molte curiosità che rendono la sua storia affascinante. Ad esempio, la figura rappresentata è «Libertas», la dea romana della Libertà, riconoscibile anche dall'abito, che se fosse realmente realizzato richiederebbe quasi tre mila e cinquecento metri di stoffa. La corona ha sette punte che rappresentano i sette mari o i sette continenti, decorata con 25 gemme. E ancora, all'interno del piedistallo c'è una targa di bronzo con inciso sopra il sonetto «The New Colossus» della poetessa Emma Lazarus. Il colore verde di Lady Liberty, che un tempo era marrone, è dovuto alla salsedine che ha ossidato il rame. Nel 1906 la statua era già completamente ricoperta dalla patina spessa circa due virgola cinque cm. E soprattutto, Lady Liberty è un grande protagonista di Hollywood, viene "distrutta" nei film «Independence Day», «The Day After Tomorrow» e «Il pianeta delle scimmie», oltre ad essere partecipe di tante scene, tra cui, memorabile, «Ghostbusters II», in cui la Statua cammina per le vie di New York “guidata” dagli acchiappafantasmi.
Tanti auguri Lady Liberty e continua a illuminare il mondo.
E.R.
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