Non si placa l’ira dei talebani che ormai da giorni tengono sotto scacco il Paese. Dopo aver letteralmente assediato per cinque giorni la città di Ghazni, luogo strategico in quanto collegamento tra la capitale, Kabul, e Kandahar, generando scontri sanguinosissimi che hanno portato a centosessantacinque tra soldati e poliziotti, almeno quaranta civili e centinaia di talebani uccisi, proprio mentre le forze governative hanno liberato centoquarantanove civili tenuti in ostaggio, sequestrati ieri dai taliban, ora una nuova gravissima provocazione. Gli insorti hanno attaccato in queste ore il palazzo presidenziale di Kabul mentre il presidente Ashraf Ghani pronunciava il suo messaggio alla nazione in diretta tv in occasione della festività islamica dell' “Eid al-Adha”, la festa del sacrificio, molto importante nel mondo musulmano. Fortunatamente non ci sono né vittime, né feriti. A renderlo noto è la polizia afghana. Si sarebbe trattato di un attacco con due razzi: il primo si è schiantato vicino al palazzo presidenziale, mentre l’altro nelle vicinanze di una struttura della Nato e dell’ambasciata americana, in una zona off limits, delicatissima. Il lancio dei missili sarebbe stato effettuato da una casa che è stata prima circondata dalle forze di sicurezza afghane e poi distrutta con un bombardamento aereo.
È guerra in Afghanistan tra governo e ribelli. Una guerra infinita.
E.R.
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