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Ai 5Stelle un kit per evitare i trabocchetti della stampa


Davide Casaleggio

C’era una volta il kit del perfetto “azzurro” distribuito da Forza Italia ai suoi deputati. Nel governo del “cambiamento” nulla è cambiato. A Montecitorio è spuntato un vademecum per i parlamentari dei 5Stelle. Una serie di consigli pratici per mettere al riparo, anche il meno sprovveduto, dai trabocchetti della stampa o da interviste “scomode” delle TV “poco amiche”.

Dopo la consegna di non parlare con nessun giornalista, di concordare con la macchina di Casaleggio ogni passaggio mediatico, ora il gruppo dirigente del Movimento ha pensato ad un kit tascabile, pronto per ogni evenienza. Non sai nulla della Tav? Non sapresti cosa rispondere sulle trivelle? Nessun problema. Il kit ha confezionato alcune risposte standard per dribblare le imboscate dei giornalisti e parare i colpi a sorpresa. In sei pagine ci sono tutti i temi caldi del momento: Carige; Tasse; Enti Locali; Referendum propositivo; Trivelle; Tav; Ires terzo settore; Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza; Europee. Per chiudere, l’annosa spina nel fianco del Movimento: Buche-Roma-Esercito. Anche in una settimana con il Parlamento a mezzo servizio (la Camera ha riaperto da due giorni, il Senato è ancora inattivo), con l’arresto di Cesare Battisti a monopolizzare la grancassa governativa, questo vademecum orienta le scelte di comunicazione dei grillini.


I parlamentari lo stanno applicando alla lettera. Basta fare un giro su Facebook o su Twitter per verificare che le dichiarazioni sono una la copia dell’altra. Niente è lasciato all’iniziativa individuale, nessun guizzo intellettuale è consentito. Ma non c’è solo l’omologazione del pensiero. Il kit suggerisce anche una serie di stoccate all’”alleato” di governo. A proposito delle trivelle, per esempio, si suggerisce di «ricordare a Salvini che qualche anno fa girava con la maglietta no trivelle. Ora cosa è cambiato?». Come dire di mettersi in un rapporto antagonista con la Lega. Sul tema spinoso della Tav, il vademecum suggerisce di insistere sull’alto costo: «Costa 20 miliardi e non è una priorità in un Paese dove crollano ponti e le strade sono distrutte». Naturalmente guai a lasciarsi sfuggire che all’Italia spetterebbe di sborsare 4,5 miliardi. E poi si chiede di insistere sulla scarsa utilità della Torino-Lione e sulla necessità invece di spostare i fondi su una miriade di piccole opere, privilegiando la viabilità nel Mezzogiorno. Il Mezzogiorno è il bacino di riferimento dei 5Stelle e le regionali sono dietro l’angolo, a cominciare dall’Abruzzo. Non è difficile capire dove va a parare questa strategia mediatica. Anche su Carige, basta scorrere le varie dichiarazioni dei parlamentari per accorgersi che sono perfettamente intonate. «Nessun regalo ai banchieri, abbiamo salvato i risparmiatori» è la tesi che dal kit rimbalza tra i parlamentari. L’indottrinamento dei parlamentari non è una novità. Berlusconi in questo era un campione e a cominciare dagli albori di Forza Italia, aveva messo la squadra degli strateghi in comunicazione di Publitalia al servizio del partito per “formare” i neoeletti. Anche il Pd di Renzi dava la linea sin dal mattino con Filippo Sensi che tramite WhatsApp, indicava la linea a cui attenersi. Quello dei 5Stelle appare sempre più un cambiamento nel segno della continuità.

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