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Aiga: Preoccupati per quanto sta accadendo agli avvocati turchi detenuti


L’AIGA ESPRIME PROFONDA PREOCCUPAZIONE PER QUANTO STA ACCADENDO AGLI AVVOCATI TURCHI DETENUTI PERCHÉ COLPEVOLI DI DIFENDERE IN AUTONOMIA ED INDIPENDENZA I DIRITTI DEI LORO ASSISTITI

L’AIGA, da sempre impegnata a tutela dei diritto di difesa, esprime profonda preoccupazione per quanto sta accadendo in Turchia, dove la sistematica compressione del dissenso passa anche attraverso la limitazione del diritto di difesa e della funzione dell'avvocato.

Centinaia di Avvocati turchi versano ingiustamente in stato detentivo, “colpevoli” di difendere, in autonomia ed indipendenza, i diritti dei loro assistiti e tutti ritenuti "complici" dei delitti ascritti a questi ultimi, secondo un aberrante processo di identificazione tra imputato e difensore.

Soltanto nel febbraio 2020, si sono registrati circa 605 arresti e 345 condanne arbitrarie, per un totale di 2145 anni di prigione comminati agli avvocati turchi.

“Stiamo assistendo – dichiara il Presidente Nazionale Aiga Antonio De Angelis – ad una gravissima violazione dei fondamentali diritti sanciti da tutte le Carte Costituzionali e dalle Convenzioni Internazionali, in assoluto spregio delle tante battaglie combattute per la libertà e delle migliaia di caduti. Il 2020 – continua De Angelis - è stato proclamato dal CNF “Anno dell’Avvocato in pericolo” ed è per tutti noi preciso dovere impegnarci al fianco di tutti i colleghi del mondo in questa battaglia di civiltà”.

La situazione carceraria in cui si trovano i tanti Avvocati turchi, già patologica per l’eccessivo sovraffollamento, è resa ancor più estrema dalla pandemia da COVID -19 che rende insostenibili le condizioni igienico-sanitarie degli istituti penitenziari.

Nonostante numerose associazioni internazionali abbiano sollecitato tutti gli Stati, ed in particolare la Turchia, ad adottare misura alternative alla detenzione, gli Avvocati turchi sono stati esclusi dal recente provvedimento di amnistia approvato per ridurre il sovraffollamento carcerario ed evitare così il propagarsi del virus COVID – 19.

“Tra i tanti colleghi turchi – afferma il Vice Presidente Nazionale Aiga Simona Tarantino – non possiamo non menzionare Ebru Timtik, detenuta nel carcere di Silivri da 95 giorni in totale isolamento e le cui condizioni di salute si stanno progressivamente aggravando facendo temere per la sua vita. Ricordiamo come l’avvocato Timtik, durante la resistenza Gezi, si era già resa protagonista di uno sciopero della fame per difendere i diritti del proprio assistito”.

L'AIGA invita il Governo italiano ad intervenire per via diplomatica presso il Governo di Ankara, affinché gli avvocati ed i prigionieri politici turchi, attualmente ancora ingiustamente detenuti, vengano immediatamente liberati.

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